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In rete circolano falsi miti e fake news sulla gravidanza. Sfatiamo dubbi e convinzioni più comuni: ecco ciò che devi sapere
Durante i nove mesi di gravidanza, la futura mamma leggerà liste di cose da fare e da non fare e riceverà consigli per il benessere del bambino. A volte suggerimenti e raccomandazioni, altre vere e proprie credenze e leggende. Sfatiamo, allora, i falsi miti e le convinzioni più comuni che ruotano attorno ad un periodo della vita della donna difficile quanto delicato.
No. Una donna è fertile soltanto per pochi giorni al mese, nel periodo dell’ovulazione. È la fase in cui l’ovocita, rilasciato dall’ovaio, scende lungo la tuba di Falloppio. Se in questo percorso incontra lo spermatozoo, può avvenire la fecondazione. I giorni fertili della donna sono mediamente tre, ma il liquido seminale può sopravvivere fino a sette giorni all’interno dell’utero. Se si cerca un bambino, è sufficiente avere rapporti un giorno sì e uno no, tre volte alla settimana. È essenziale, però, seguire il ciclo mestruale per conoscere le date più fertili e vicine dell’ovulazione. Solo questo aumenta notevolmente le possibilità di successo.
Le sigarette e gli alcolici devono essere eliminati completamente. E questo vale sia per il periodo della fecondazione sia, ancora di più, quando l’ovulo si è impiantato nell’utero e inizia a dare vita all’embrione e poi al feto. Del resto, bere alcolici e fumare interferisce con la fertilità sia dell’uomo sia della donna. Nelle donne causa un invecchiamento precoce delle strutture deputate alla produzione delle cellule uovo e rende meno ospitale l’ambiente uterino. Negli uomini l’esposizione all’inquinamento, allo stress, al tabacco e ad altri fattori quotidiani influenza direttamente e in maniera negativa il liquido seminale, diminuendo le probabilità che il concepimento vada a buon fine. Inoltre, fumo e alcol possono creare problemi di salute al bambino in utero, a carico soprattutto del sistema nervoso e di quello respiratorio.
Il feto sottrae sostanze preziose all’organismo della mamma. Ma il consiglio di mangiare per due era valido un tempo, quando il nutrimento quotidiano era scarso e spesso di qualità scadente. Oggi, al contrario, non bisogna eccedere nell’introito calorico per evitare di aumentare troppo di peso. La gestante con molti chili in più, infatti, è più soggetta ad aumento della pressione arteriosa, che può avere come conseguenza la gestosi e quindi un parto prematuro. Attenzione anche ai cibi troppo salati e ai dolci, che possono favorire la comparsa del diabete gestazionale. Vanno, invece, assunte proteine di qualità, presenti in carni, pesce, legumi, uova e latticini, vitamine e minerali (che sono contenute nella frutta e negli ortaggi), carboidrati -meglio se integrali – per combattere la stipsi e avere una buona riserva energetica.
Le carni e le verdure crude possono essere contaminate da un batterio, il Toxoplasma gondii, responsabile di una infezione normalmente banale (causa solo un po’ di febbre e malessere), ma che, in gravidanza, può causare malformazioni al feto. Con il pesce crudo, invece, c’è il rischio di contaminazione da Salmonella (un batterio) o da Anisakis (un verme). Entrambi sono responsabili di forme di dissenteria che possono causare la rottura delle membrane amniotiche e quindi un parto prematuro. Dunque, la carne va sempre consumata cotta, la verdura lavata accuratamente con amuchina o bicarbonato e il pesce crudo è ammesso solo se si è certissimi della sua provenienza e freschezza. Altre norme igieniche per evitare il rischio toxoplasmosi, in caso di negatività:
Se la donna risultasse negativa alla toxoplasmosi potrebbe contrarre l’infezione dal gatto. Ma non è assolutamente necessario allontanarlo da casa. Innanzitutto, è difficile che un gatto domestico, sempre vissuto in casa e che non esce in giardino, possa contrarre la toxoplasmosi e trasmetterla all’uomo.
Il problema, comunque, è limitato alle feci e alla lettiera: per una precauzione in più, basta farla pulire ad altri membri della famiglia oppure indossare i guanti e lavare le mani con acqua e sapone dopo aver finito.
Il riposo è necessario solo in caso di una gravidanza a rischio, valutata dal ginecologo. Viceversa, è anzi importante praticare un po’ di moto tutti i giorni, perché va a tutto vantaggio della salute di mamma e bambino. Muoversi, infatti, aiuta a bruciare gli zuccheri nel sangue (quindi previene il diabete gestazionale) e i grassi in eccesso, contrastando il sovrappeso. Inoltre, migliora la circolazione del sangue, alleviando i gonfiori alle gambe e mantiene attivi muscoli e legamenti, condizione importante in vista del parto. L’attività fisica all’aperto, poi, favorisce la sintesi della vitamina D fondamentale per la salute delle ossa. Infine, il moto e la luce naturale favoriscono la produzione di endorfine e serotonina, neurotrasmettitori che regolano il tono dell’umore, prevenendo la depressione post-parto. Indubbiamente vanno evitati gli sport che espongono a cadute (per esempio, la bicicletta e lo sci). Consigliate invece le camminate, il nuoto, la ginnastica dolce – anche in acqua – lo yoga e il pilates.
Spesso la coppia rinuncia a fare l’amore per paura di nuocere al bambino nel pancione. In realtà, se la gravidanza procede normalmente, non è necessario astenersi. Anzi, la vita intima fa bene alla coppia. È consigliabile, però, adottare posizioni che non comportino una eccessiva pressione sull’addome della donna. In caso di gestazione problematica, invece, bisogna fare attenzione nelle ultime settimane di gravidanza perché il sesso in questo periodo può favorire le contrazioni e avviare un parto prima del termine. In ogni caso è sempre opportuno consultare il ginecologo.
Sì. Il caldo umido può comportare una vasodilatazione, ossia un aumento del calibro dei vasi sanguigni, aumentando il rischio di cali di pressione e di svenimenti. Inoltre, il calore, dilatando le vene, favorisce la comparsa di teleangectasie (varici), gonfiori e cedimenti dei tessuti. Lo stesso vale per la sauna o il bagno turco, trattamenti non adatti durante la gravidanza: nei nove mesi è più indicata la doccia e, se si soffre di gonfiore alle gambe, è utile indirizzare il getto freddo su piedi e polpacci. Anche l’idromassaggio è ammesso, a patto di assicurarsi che il flusso dell’acqua non sia troppo intenso né caldo.
In gravidanza si devono evitare i medicinali che possono essere nocivi per il feto, perché oltrepassano la barriera della placenta. Alcuni farmaci possono essere assunti, ma vanno sempre prescritti dal medico anche se si tratta di farmaci da banco, come esempio, il paracetamolo. Se, invece, la futura mamma soffre di una malattia importante, occorre valutare il rapporto rischio-beneficio assieme al ginecologo e allo specialista.
Le tinte per i capelli in gravidanza non sono vietate in assoluto. Ma è meglio usare colorazioni naturali e prive di ammoniaca. Anche se non esistono studi che dimostrino che le colorazioni chimiche protebbero essere potenzialmente pericolose per il feto, è sempre meglio seguire il principio di precauzione e limitarne l’utilizzo nei nove mesi e, in particolare, nel primo trimestre, quando si formano gli organi vitali. In alternativa alle tinte, poi, si possono fare altri trattamenti, come le meches o i colpi di sole, che decolorano soltanto alcune ciocche di capelli senza toccare la cute con sostanze chimiche.
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