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Oltre 100.000 aborti e decessi di neonati potranno essere evitati grazie ad un vaccino contro un’infezione spesso frequente nelle donne in gravidanza: lo streptococco di gruppo B, un batterio di cui sono portatrici oltre 20 milioni di future mamme nel mondo. È quanto è emerso in occasione del Congresso ESCMID che ha visto recentemente riuniti […]
Oltre 100.000 aborti e decessi di neonati potranno essere evitati grazie ad un vaccino contro un’infezione spesso frequente nelle donne in gravidanza: lo streptococco di gruppo B, un batterio di cui sono portatrici oltre 20 milioni di future mamme nel mondo. È quanto è emerso in occasione del Congresso ESCMID che ha visto recentemente riuniti a Bilbao oltre 200 esperti di immunologia e infettivologia provenienti da tutto il mondo.
In occasione del Congresso, organizzato dalla Professoressa Susanna Esposito – Professore Ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Parma e Coordinatore del Gruppo di Studio sui Vaccini della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (ESCMID) – sono state presentate le più recenti novità in ambito immunologico e lo stato dell’arte delle vaccinazioni raccomandate in gravidanza. Ecco quali sono:
L’influenza contratta in gravidanza può comportare complicazioni respiratorie con conseguente ricovero in ospedale e, nei casi più gravi, può provocare il decesso delle donne gravide, specialmente durante il secondo e terzo trimestre della gravidanza e il primo mese dopo il parto.
Il vaccino può essere somministrato in qualsiasi trimestre di gravidanza e permette di proteggere i neonati e i lattanti nei primi 6 mesi di vita. Numerosi studi hanno evidenziato che i neonati e i lattanti al di sotto dei 6 mesi sono la categoria più a rischio di gravi complicanze respiratorie e neurologiche e la vaccinazione materna è l’unica modalità di prevenzione.
La pertosse, prima dell’età di 6 mesi del neonato, si può manifestare con difficoltà respiratorie talvolta gravi che possono provocare un arresto respiratorio: ancora oggi, nel mondo, 1 neonato su 1.000 muore di pertosse. I vaccini contro la pertosse sono combinati con quelli contro la difterite e il tetano. Sebbene possa essere somministrato durante tutto il periodo della gravidanza, per una più efficace protezione del neonato da parte degli anticorpi materni, il momento ideale per questo vaccino è la somministrazione tra la 27° e la 36° settimana di gestazione.
È stato più volte dimostrato che le più gravi manifestazioni cliniche e i decessi per pertosse si verificano principalmente nei primi due mesi di vita. Purtroppo, i programmi raccomandati di somministrazione del vaccino contro la pertosse non sono efficaci nel proteggere il bambino durante questo periodo ad alto rischio, anche quando viene utilizzato il programma accelerato che inizia a 6 settimane di età. La vaccinazione in gravidanza, dunque, rappresenta l’unico strumento per proteggere il bambino.
Al centro del meeting internazionale anche il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), causa di gravi infezioni del tratto respiratorio inferiore nei bambini più piccoli e associato allo sviluppo dell’asma bronchiale in età scolare. Al momento non sono disponibili farmaci antivirali efficaci contro il VRS. Poiché i neonati prematuri e i neonati con patologie cardiache o polmonari croniche gravi sottostanti sono ad alto rischio di infezione da VRS, generalmente viene somministrato loro un anticorpo monoclonale per prevenire problemi correlati al VRS. Tuttavia, questa misura preventiva si rivela efficace solo nel 50% dei casi.
Purtroppo, poiché la maggior parte dei casi di grave infezione da VRS si verifica nei primi tre mesi di vita, è improbabile che l’immunizzazione infantile possa fornire un’adeguata opportunità di intervento. Pertanto, l’immunizzazione materna è stata considerata l’unica soluzione per la prevenzione della malattia da VRS nei neonati e nei lattanti di età inferiore ai 6 mesi.