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infanzia 29 Aprile 2022

Epatite nei bambini, Simedet: «Nessuna connessione con la vaccinazione anti Covid»

La Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica (SIMEDET) fa chiarezza sulla nuova epatite nei bambini in base ai dati aggiornati dell’Istituto Superiore di Sanità alla pubblicazione del Governo britannico e al report dell’European Center for Disease Control (ECDC)

di Alberto Ferrando, Referente regionale Simedet Liguria
Immagine articolo

ll 5 aprile 2022, il Regno Unito ha notificato un aumento nel numero di casi di epatite nei bambini precedentemente sani sotto i 10 anni. Il 12 aprile, il Regno Unito ha riportato che, oltre ai casi segnalati in Scozia, erano stati identificati circa 61 casi sotto indagine in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, la maggior parte di età compresa tra 2 e 5 anni. Il 14 aprile, la Scozia ha riportato 13 casi sotto indagine di cui due coppie con link epidemiologici.

Epatite nei bambini, evoluzione della malattia

La presentazione clinica dei casi, nel Regno Unito, era di epatite acuta grave con aumento delle transaminasi (AST/ALT) superiore a 500 IU/L e in molti casi ittero. Nelle settimane precedenti, alcuni casi avevano presentato sintomi gastro-intestinali tra cui dolore addominale, diarrea e vomito. La maggior parte dei casi non ha presentato febbre. Alcuni hanno usufruito di cure specialistiche in unità epatologiche pediatriche e alcuni di questi hanno ricevuto un trapianto di fegato.

Al 21 aprile 2022, casi di epatite acute di n.d.d. in bambini sono stati riportati in Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Olanda, Romania, Spagna, Svezia, il 19 aprile in Israele (12 casi) e il 20 aprile in Italia (4 casi). La maggior parte dei paesi riporta un numero di casi limitato. Fa eccezione il Regno Unito che, al 21 aprile 2022, aveva identificato oltre 100 bambini di età inferiore a 10 anni con epatite acuta di n.d.d. in totale 8 bambini hanno ricevuto un trapianto di fegato.

Al di fuori dell’Unione Europea, al 15 aprile 9 casi di epatite acuta di n.d.d. tra bambini di età compresa tra 1 – 6 anni con test positivo per adenovirus sono stati riportati dalle autorità sanitarie dello stato americano dell’Alabama, alcuni di questi presentavano una infezione da adenovirus sierotipo 41.

Ecdc: «Nessuna associazione con i viaggi»

«Al momento – riporta l’Ecdc nell’ultimo bollettino aggiornato al 23 aprilenon c’è una chiara correlazione tra i casi riportati. Nessun chiaro fattore di rischio epidemiologico è emerso tra i casi, così come nessuna associazione con i viaggi».

Etiologia

Al momento nessuna delle teorie formulate sull’origine ha avuto un riscontro attraverso evidenze scientifiche. Inoltre, ogni anno in Italia, come negli altri paesi, si verifica un certo numero di epatiti con causa sconosciuta, e sono in corso analisi per stabilire se ci sia effettivamente un eccesso.

Le ipotesi iniziali del team di indagine nel Regno Unito proponevano una eziologia infettiva o possibile esposizione a sostanze tossiche. Informazioni dettagliate raccolte attraverso un questionario relativo a cibi, bevande, abitudini personali dei casi non hanno evidenziato esposizioni comuni. Le indagini tossicologiche sono in corso, ma una eziologia infettiva sembra essere più probabile in base al quadro epidemiologico e clinico.

Le indagini microbiologiche hanno escluso virus dell’epatite A, B, C, D ed E in tutti i casi. Tra 13 casi notificati dalla Scozia, per cui sono disponibili informazioni di dettaglio sul testing, tre avevano una infezione confermata da SARS-CoV-, 5 erano negativi e 2 avevano avuto una infezione da SARS-CoV-2 tre mesi prima. Cinque casi avevano un test positivo per adenovirus tra gli 11 dei 13 casi per cui erano disponibili dati su questo tipo di test.

Il vaccino anti Covid-19 ha un ruolo?

Al momento non ci sono elementi che suggeriscano una connessione tra la malattia e la vaccinazione, e anzi diverse considerazioni porterebbero ad escluderla.

  • nella quasi totalità dei casi in cui si è a conoscenza dello status i bambini colpiti non erano stati vaccinati
  • l’ipotesi che sia un adenovirus a causare le epatiti, avanzata da qualche ricercatore, è di per sé improbabile, in quanto questo tipo di virus normalmente non è associato a malattie epatiche. In ogni caso l’adenovirus contenuto nei vaccini a vettore adenovirale anti Sars-Cov-2 utilizzati in alcuni Paesi (in Italia AstraZeneca e Janssen), è geneticamente modificato in modo da non replicare nelle cellule del nostro organismo.
  • Allo stato attuale delle conoscenze, quindi, non sembrano biologicamente possibili i fenomeni di ricombinazione tra Adenovirus circolanti e ceppo vaccinale. Questi, infatti, presuppongono il rimescolamento di geni tra virus mentre questi si moltiplicano, ma questo non è possibile per il vettore utilizzato per la vaccinazione.
  • Da esperti sono state avanzate varie ipotesi ma, allo stato attuale, tali restano per cui è auspicabile che si attivi una stretta vigilanza e studi approfonditi dei casi prima di diffondere notizie, come già avvenuto, che hanno il solo deprecabile merito di creare dubbi e ansie nei genitori e alimentano sfiducia nei confronti della scienza.

Come si presenta una epatite?

Ecco le manifestazioni tipiche dell’epatite:

  • L’ittero (la pelle gialla e il bianco dell’occhio giallo)
  • Urine molto scure (marron tipo Marsala) e feci chiare, ipo o acoliche
  • Disturbi gastrointestinali (vomito, diarrea, mal di pancia)
  • Febbre e condizioni generali scadenti: i bambini sono molto mogi.

La febbre può essere assente come avvenuto in molti dei casi segnalati.

In questo periodo ci sono tante forme gastrointestinali in età pediatrica ma in assenza di “ittero”, urine scure e “abbattimento generale” NON ci si deve preoccupare per cui cerchiamo di evitare il panico e facciamo fare ai bambini vita normale.

Il Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), Annamaria Staiano, ha dichiarato: «Dobbiamo solo essere attenti e vigilare. Nei prossimi giorni comprenderemo meglio il fenomeno e stabiliremo quindi se dare l’allarme oppure no. Per ora suggerisco solo cautela ed evitare allarmismi. Ribadisce inoltre che in questa forma di epatite non sempre c’è febbre. C’è, invece, una maggiore compromissione dello stato generale del bambino, più abbattuto del solito. I sintomi sono persistenti. In un episodio febbrile acuto con un semplice antipiretico si ritorna alla normalità. In questo caso, invece, non è così. Soprattutto c’è astenia, senso di stanchezza”.

Cosa fa l’Iss?

Al momento sono diverse le strutture dell’Iss che si sono attivate:

  • Rete SEIEVA Il Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (SEIEVA) è la sorveglianza speciale dell’epatite acuta, attiva in ISS sin dal 1985. Il SEIEVA affianca e integra il “Sistema Informativo delle Malattie Infettive e Diffusive” SIMID gestito dal Ministero della Salute, al fine di promuovere a livello locale e nazionale l’indagine ed il controllo sull’epatite virale acuta.
  • Sorveglianza genomica SARS-CoV-2 La rete italiana è attiva condividere i dati relativi al sequenziamento dei ceppi di SARS-CoV-2 dei casi pediatrici di epatite acuta di n.d.d. in cui dovesse essere confermata tale infezione. Questo permetterà di capire meglio qualora l’infezione da SARS-CoV-2 sia un evento incidentale, dovuto alla alta circolazione del virus in Europa, o se debba essere considerata il fattore eziologico di queste forme di epatite
  • Sorveglianza Basata su Eventi. Con la circolare del Ministero della Salute n. 0047345 del 19 ottobre 2021 è stata istituita formalmente la sorveglianza basata su eventi in Italia. L’attore principale per la realizzazione della sorveglianza basata su eventi in Italia è il Network Italiano di Epidemic Intelligence. I referenti del Network si sono attivati in seguito l’allerta dal 5 aprile 2022.

 

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