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infanzia 12 Novembre 2024

Igiene orale, le buone abitudini cominciano dalla culla: “Pulire le gengive dopo ogni poppata”

L’attenzione alla cura e alla pulizia dei denti da latte è importante perché, per quanto siano destinati a essere sostituiti, se non puliti adeguatamente, possono alterare l’eruzione dei denti permanenti e compromettere la salute della bocca

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Le buone abitudini per la salute orale cominciano dalla culla. Già dopo ogni poppata bisognerebbe, infatti, pulire le mucose e le gengive al neonato con una garza leggermente inumidita da acqua o da soluzione fisiologica. “Si  tratta di un modo efficace per far abituare i neonati al fatto che, dopo la poppata e in generale dopo essersi alimentati, bisogna pulire il cavo orale – spiega Stefano Scavia,  odontoiatra, ricercatore, già docente all’Università Statale Bicocca di Milano – . È un meccanismo mentale che abitua alle manovre per il mantenimento di una buona igiene personale, simile a quello che ci viene insegnato quando ci sporchiamo le mani, quando si rientra in casa o prima di toccare del cibo: bisogna lavarle”. Igiene che andrebbe poi mantenuta nell’infanzia e rafforzata nell’adolescenza.

Cosa accade se l’igiene orale è scarsa

“Non lavarsi i denti ha come prima conseguenza l’insorgere di carie, una problematica che incide per il 22% nei bambini fino a quattro anni e per il 44% in quelli fino a dodici anni – continua -. Batteri, zuccheri e residui di cibo concorrono alla formazione della placca, una sorta di biofilm, che aderisce tenacemente allo smalto dei denti”. Eppure, prosegue Scavia, “una recente indagine rivela che più di un bambino su cinque non lavi i denti due volte al giorno. Una  tendenza che, per la verità, riguarda anche gli adulti, il 50% dei quali ha dichiarato di non farlo regolarmente per pigrizia”.

Che cos’è la carie

La carie, inizialmente, provoca la distruzione dello smalto e, se non si interviene, colpisce progressivamente la salute del dente, creando al suo interno una cavità che può degenerare fino alla perdita del dente stesso. Le carie possono essere distinte in cinque diverse tipologie: iniziale, ovvero quando ha danneggiato lo smalto del dente evidenziando una macchia, ma non è penetrata nel dente, superficiale quando la carie invade la parte iniziale della dentina che si trova appena sotto lo smalta, profonda, se è penetrata nella maggior parte del corpo dentinale creando una cavità, penetrante, la carie inizia a provocare una reazione da parte dell’organo pulpo-dentinale accompagnata dalla formazione di dentina terziaria, perforante, quando la carie provoca una esposizione pulpare e dolore alla bocca.

La salute orale dipende anche dai denti da latte

L’attenzione alla cura e alla pulizia dei denti da latte è importante perché, “per quanto siano destinati a essere sostituiti, se non puliti adeguatamente, possono alterare l’eruzione dei denti permanenti e compromettere la salute della bocca. Il bambino con carie ha insomma una carica batterica patogena più elevata che, se il problema non viene risolto, è destinata a mantenersi, danneggiando potenzialmente anche la salute dei denti permanenti”. Per questo è importante rimuovere la placca quotidianamente in modo meccanico, cioè con lo spazzolino. “Il fluoro contenuto nel dentifricio, inoltre, è una molecola efficace per prevenire i problemi odontoiatrici. Il modo corretto per far sì che il fluoro protegga i nostri denti è utilizzare ogni giorno il giusto dentifricio: il fluoro in esso  contenuto viene disciolto nella saliva, venendo così a contatto  con le superfici dei nostri denti, rinforzandoli”, conclude.

 

 

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