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Lo strabismo: cos’è Lo strabismo riguarda circa il 4% dei bambini: è una condizione in cui gli assi visivi dei due occhi non sono allineati (i cosiddetti occhi storti) ma un occhio può essere deviato all’interno o all’esterno, verso l’alto o verso il basso. A volte, il difetto si accompagna a un atteggiamento viziato del […]
Lo strabismo riguarda circa il 4% dei bambini: è una condizione in cui gli assi visivi dei due occhi non sono allineati (i cosiddetti occhi storti) ma un occhio può essere deviato all’interno o all’esterno, verso l’alto o verso il basso. A volte, il difetto si accompagna a un atteggiamento viziato del capo. «Lo strabismo è una patologia che coinvolge il bambino fin dalla prima infanzia – ha spiegato ai nostri microfoni Andrea Piantanida, oculista pediatrico specialista in oftalmologia e membro del comitato scientifico della Fondazione Samoiraghi e Viganò per la prevenzione nell’oftalmologia pediatrica – . Il problema grosso è che la diagnosi non è semplice, perché esistono delle deviazioni di modestissima entità che si fa fatica a vedere a occhio nudo quindi i genitori non riescono a rendersi conto se un bambino ha una deviazione oculare».
Lo strabismo può essere ereditario o dovuto ad anomalie oculari individuali. Spesso, infatti, allo strabismo è associato anche l‘occhio pigro, tra i disturbi più comuni nei bambini. Quando lo strabismo s’instaura a causa dell’ambliopia, l’occhio che vede bene deve essere bendato al fine di incoraggiare quello pigro (che vede meno) a lavorare di più. «La diagnosi è fondamentale – ha continuato il dottor Piantanida- perché se io ho una deviazione anche di modestissima entità di un grado o due, il bambino svilupperà da quell’occhio anche un’ambliopia, il cosiddetto occhio pigro che, se misconosciuta, comporterà una mancanza di sviluppo della corteccia visiva cerebrale per il resto dei suoi giorni. Quindi, è fondamentale che la diagnosi sia fatta correttamente. Il ruolo dei pediatri in questo è indispensabile per informare i genitori sull’importanza delle visite oculistiche nei primi anni di età: la figura di riferimento, infatti, è comunque quella dell’oculista».
«Esistono diversi tipi di strabismi: ci sono strabismi che possono essere curati con la sola prescrizione degli occhiali, strabismi che hanno bisogno sia dell’occhiale che dell’intervento chirurgico o strabismi che vengono gestiti solo con l’intervento chirurgico. Però la cosa che mi preme sottolineare in queste forme è una ed è importante: l’associazione strabismo-occhio pigro: quasi sempre nella maggior parte delle deviazioni oculari c’è un’associazione con l’occhio pigro. Non è solo un problema di motilità oculare, ma è funzionale: infatti, non va considerato un problema estetico, è tutt’altro che un problema estetico. Lo strabismo è una patologia vera e propria che sottende lo sviluppo della funzione visiva binoculare che è quella che ci consentirà ad esempio di guidare la macchina, di poter prendere la patente, di usare gli smartphone e i cellulari in maniera corretta. Per questo, per concludere, è fondamentale che le idee siano chiare fin dai primi giorni di vita».