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I calcoli renali sono un comune e fastidioso disturbo. Tra le cause, familiarità, alimentazione scorretta e poca assunzione di liquidi
I calcoli renali sono un disturbo comune e fastidioso. Dipendono, in larga parte, dalla predisposizione genetica ma anche dall’alimentazione. La calcolosi colpisce, in Italia, il 10% della popolazione maschile e il 5% della popolazione femminile. L’età con maggiore incidenza è quella tra i 30 e i 50 anni.
La calcolosi renale è una condizione molto diffusa nella popolazione: riguarda 9 italiani su 100. I calcoli sono simili a piccoli «sassi» che si formano nei reni quando le sostanze presenti nelle urine diventano troppo concentrate e si accumulano come materiale solido. Possono restare nel rene o spostarsi lungo gli ureteri, poi nella vescica per essere eliminati con le urine.
Si differenziano in base alle dimensioni, alla composizione, alla forma e al colore. Alcuni, sono piccoli come granelli di sabbia; in questo caso, infatti, si parla di renella. La loro composizione è varia. I calcoli più comuni sono formati da calcio. Poi ci sono quelli composti da acido urico (lisci e marroni), da cistina (gialli e simili ai cristalli) e da fosfato di ammonio e magnesio (struvite).
Se i calcoli sono piccoli, vengono espulsi attraverso l’urina senza che la persona se ne accorga. Ma se il calcolo si blocca nel rene il passaggio verso l’esterno diventa difficile e si manifesta con un dolore acuto, improvviso e persistente nella parte bassa della schiena e dell’addome. È la colica renale che può date i seguenti sintomi:
Gli alimenti che scegliamo ogni giorno giocano un ruolo fondamentale nella formazione dei calcoli. Gli esperti suggeriscono di bere almeno due litri d’acqua non gassata e seguire una dieta varia ed equilibrata. Secondo l’ISS, bere l’acqua del rubinetto, anche quella ad elevato residuo fisso, ricca di sali di calcio e magnesio, non favorisce la formazione di calcoli renali.
Ciò che è importante, è la quantità di liquidi che si assume durante la giornata, per prevenire la concentrazione delle urine e quindi la formazione di calcoli.
La dieta mediterranea è la più indicata: sì a frutta, verdure di stagione, legumi e cereali integrali. Il rischio di calcolosi renale aumenta con una dieta troppo ricca di proteine animali, zuccheri e sale. Studi recenti hanno riabilitato il consumo di latte e formaggi, ricchi di calcio, fondamentale per la salute delle ossa e dei denti.
Se i calcoli sono troppo grandi da poter essere espulsi naturalmente (6-7 mm di diametro), si può intervenire con diverse tecniche. La calcolosi si diagnostica con l’ecografia e la Tac senza mezzo di contrasto per decidere la strategia chirurgica più adatta.
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