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L’Ansm invita ad uso prudente dei farmaci che contengono pseudoefedrina, una molecola che, potenzialmente, può esporre al rischio di “infarti del miocardio e ictus”. Rischio raro: 307 casi gravi tra il 2012 e il 2018
Naso tappato, occhi che lacrimano o mal di testa: sono i sintomi più tipici della congestione nasale. Fastidi che, non di rado, si cerca di alleviare con somministrazioni fai-da-te. Ma attenzione perché anche i farmaci apparentemente privi di effetti collaterali possono nuocere alla salute. A mettere in guardia sull’uso di medicinali senza un’adeguata prescrizione medica è l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari francese. (Ansm), invitando ad usare con prudenza i farmaci che contengono pseudoefedrina, una molecola che, potenzialmente, può esporre al rischio di “infarti del miocardio e ictus”. Lo scorso febbraio, proprio su richiesta dell’Ansm, il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha avviato una valutazione sulla sicurezza dei prodotti che contengono tale molecola.
L’Ansm, in un comunicato stampa diffuso attraverso la stampa francese, spiega che sono stati “riportati casi di sindromi da encefalopatia posteriore reversibile (Pres) e sindromi da vasocostrizione cerebrale reversibile (Rcvs) dopo l’assunzione di un vasocostrittore orale contenente pseudoefedrina”, che possono comportare un ridotto afflusso di sangue (ischemia) al cervello e, in alcuni casi, causare complicazioni gravi e pericolose per la vita. Tuttavia è bene precisare che “si tratta certamente di un rischio raro: 307 casi gravi tra il 2012 e il 2018”. L’Anms, inoltre, ricorda, che “il comune raffreddore normalmente guarisce in meno di dieci giorni senza alcun aiuto. Ma se i sintomi sono ‘insopportabili’ per il paziente, è consigliabile utilizzare soluzioni di lavaggio nasale, come spray salini o di acqua di mare, bere molto, dormire con la testa sollevata e osservare un’alimentazione adatta”.
L’anno scorso l’agenzia aveva già raccomandato ai pazienti che volessero assumere questi farmaci di informare il proprio farmacista, in modo che questo possa consigliarli o meno, di rispettare il dosaggio e di non superare i cinque giorni di trattamento. Inoltre, i vasocostrittori non devono assolutamente essere utilizzati nei bambini sotto i 15 anni o durante la gravidanza o l’allattamento. E ancora, ultimo avvertimento dell’Anms: “Fate molta attenzione ai sintomi che possono indicare l’insorgenza di un infarto del miocardio o di un’ischemia cerebrale”, invitando alla “prudenza: la migliore garanzia di sicurezza”.