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Andrea Carai, dell’Unità Operativa di Neurochirurgia Oncologica dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, descrive i principali sintomi in occasione del mese della consapevolezza sul tumore cerebrale
“Mal di testa, riduzione della vivacità e vomito ricorrente sono i tre sintomi principali di una condizione di aumento della pressione all’interno del cranio e, di conseguenza, possibili indicatori di un tumore al cervello in età pediatrica”. Andrea Carai, dell’Unità Operativa di Neurochirurgia Oncologica dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in una video-intervista pubblicata sul sito dello stesso ospedale, descrive così i principali sintomi di questa classe di tumori, in occasione del mese della consapevolezza sul tumore cerebrale.
“La cefalea è un sintomo molto frequente e non preoccupante nei bambini, devono essere approfondite quelle che durano per diversi giorni, che si associano a vomito ripetuto, che sono presenti la mattina al risveglio e che si accompagnano ad una riduzione della vivacità o a un senso di stanchezza persistenti o a altri segni-sintomi neurologici”, aggiunge Carai. Accanto a questi segnali ne possono comparire altri, di tipo deficitario: “Se una funzione neurologica viene compromessa può manifestarsi un problema di movimento degli occhi o di un arto, un’anomalia nel linguaggio – continua Carai -. Ancora, possono comparire sintomi irritativi, come le crisi epilettiche”.
“Nella fascia di età da zero a tre anni i bambini non hanno completato lo sviluppo delle proprie competenze motorie e linguistiche, cosicché, molto spesso, si osserva un arresto o una regressione delle tappe dello sviluppo neuromotorio – spiega lo specialista del Bambino Gesù di Roma -. Anche in caso di neoplasie di grande volume, a questa età, le capacità di compenso sono piuttosto notevoli, tanto che potrebbero manifestarsi con una posizione fissa e deviata della testa, oppure, nei bimbi più piccoli con la non chiusura della fontanella”.
Nella fascia di età dai tre ai 12 anni, invece, compaiono sintomi più ‘caratteristici’: “Problemi di movimento di un arto o degli occhi, deficit di vista. Va considerato, però, che le alterazioni visive sono molto frequenti nei bambini e raramente dipendono da un tumore cerebrale. Il difetto oculare più frequente è lo strabismo, ma possono osservarsi anche tremolii o movimenti anomali degli occhi. È possibile che si manifesti una visione doppia, problemi di linguaggio, difficoltà a camminare a mantenere una buone equilibrio”, spiega Carai . “I sintomi nella fascia di età preadolescenziale e adolescenziale tengono invece conto del sopraggiungere della pubertà, per cui possono esserci anche disturbi ormonali, come una pubertà precoce o ritardata”.
Alcuni sintomi sono comuni a tutte le età. “Il diabete insipido ne è un esempio – dice il neurochirurgo oncologico – . Consiste nell’aumento delle perdite urinarie che si traducono in cospicui volumi di urina e smodato consumo di acqua, fino anche a cinque litri in un giorno. Nei lattanti non è insolito osservare frequenti ed abbondanti perdite di urine, difficilmente trattenute dal pannolino. Altro sintomo di tumore cerebrale comune a tutte le età è l’alterazione della crescita corporea: una riduzione o un arresto della crescita merita sempre di essere valutato. In alcuni casi potrebbe manifestarsi, al contrario, un eccesso di crescita. Il vostro medico di fiducia potrà valutare la situazione e indicare un eventuale approfondimento diagnostico”.
Qualsiasi sia il sintomo che pone un sospetto di tumore cerebrale non va mai sottovalutato: “Solo così – conclude lo specialista – è possibile evitare il rischio che una diagnosi tardiva possa aggravare la malattia e rendere più difficile il trattamento”.
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