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Perché, pur essendoci tantissimi elementi a favore del dimagrimento, in estate le persone ingrassano? Le risposte della nutrizionista
Minore stimolo della fame, aumento del senso di sete e voglia di godersi appieno, all’aria aperta, le giornate più lunghe dell’anno. Sono queste le condizioni tipiche dell’estate che dovrebbero evitare l’impennata dell’ago della bilancia. Eppure, molte, tante persone d’estate ingrassano. Perché? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Giulia Biondi, biologa nutrizionista, esperta di educazione alimentare e autrice del libro ‘Bilanciamo’ che, in un’intervista a Sanità Informazione, ripercorre gli ‘errori’ più comuni e offre preziosi consigli per rimettersi in forma.
“Perché i momenti di convivialità aumentano, gli aperitivi aumentano, aumenta l’introito calorico e quindi anche il numero sulla bilancia. Se tutto fosse gestito con più buon senso e non si esagerasse nelle quantità e nel numero degli aperitivi con relativi stuzzichini e alcolici, sicuramente non lamenteremo in estate un aumento di peso. Le persone dovrebbero pensare alla dieta come qualcosa di continuo e non come un qualcosa che si mette in pausa nei periodi di vacanza e di ferie. Le ferie e le vacanze fanno parte di uno stile di vita e quindi anche la nostra alimentazione, di conseguenza, varierà magari nella qualità ma le quantità dovrebbero essere gestite senza lasciarsi andare troppo, perché il troppo storpia sempre”.
“L’errore che si commette al rientro dalle ferie e dalle vacanze è voler recuperare e vivere l’alimentazione e lo sport come forma di compensazione. Non dovete pensare di dover correre i 100 m, ma quando si torna alla normalità bisogna ricostruire delle abitudini equilibrate che ci accompagnino per tutta ‘la maratona’ dell’anno. Non bisogna eliminare nessun alimento, non bisogna avere fretta, non bisogna tediarsi con nessuna forma di stregoneria dietetica”.
“Non esiste una tabella di marcia assoluta, uguale per tutti. Ognuno deve partire da se stesso e a seconda della propria tabella di marcia giornaliera (sveglia, orari di lavoro, famiglia, sport, principali momenti da dedicare al cibo, ore di sonno, possibilità di organizzare la spesa e le pietanze oppure doversi adattare ad una mensa o una tavola calda) potrà suddividere il suo fabbisogno nel numero dei pasti che desidera. Non c’è un obbligo a dover rispettare cinque pasti oppure concentrare la propria alimentazione in un determinato momento della giornata. Ognuno crea le sue regole e rende sostenibile ciò che fa nel rispetto di un nutrimento dato da una dieta varia, equilibrata che rispecchi il modello mediterraneo”.
“Ecco un esempio comune per una giornata tipo con cinque pasti. Per Colazione latte o yogurt con cereali o pane integrale con marmellata e un frutto. Può andar bene anche salata con uova pane tostato e spremuta d’agrumi o un frutto. Per Merenda della frutta secca o un frutto con un pezzetto di formaggio o un cappuccino al bar o uno yogurt con due biscotti. Per pranzo un piatto unico che può essere un piatto di pasta con zucchine e gamberetti o un insalata di cereali integrali con pomodorini e feta o una zuppa di legumi, o un panino con la frittata o un’insalata fredda di patate e fagiolini e tonno … potrei elencare altre mille soluzioni se non mi fermate”.
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