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Nutrizione 19 Novembre 2020

Dieta mediterranea poco diffusa tra i giovani. Aumenta l’uso di carne rossa, zuccheri e cibi lavorati

«L’attenzione per questa dieta – dichiara Andrea Sonnino, Presidente FIDAF, Federazione Italiana Dottori Agronomi e Forestali – è in calo in molte fasce della popolazione, a causa delle nuove abitudini alimentari e, soprattutto, sociali»

L’evento digitale “Virtù, i 100 ingredienti della dieta sostenibile”, che si svolgerà martedì 24 novembre, ore 14:30 sulla piattaforma GoToWebinar e in diretta streaming sulla pagina Facebook, nasce per condividere il concetto di sostenibilità alimentare e per promuovere la dieta mediterranea in tutti i suoi aspetti, ambientali, nutritivi, sociali ed economici.

IL PROGETTO

L’appuntamento è organizzato dalla FIDAF, Federazione Italiana Dottori Agronomi e Forestali. «Il progetto – spiega Andrea Sonnino, Presidente FIDAF – cerca di creare consapevolezza attorno ai concetti della sostenibilità e del consumo corretto degli alimenti, puntando a un approccio multidisciplinare da un punto di vista non soltanto scientifico, ma anche culturale e sociale, con varie contaminazioni artistiche».

LA DIETA MEDITERRANEA

Un’alimentazione sostenibile prevede il consumo di cibo a bassa impronta in termini di uso di suolo e di risorse idriche impiegate, basse emissioni di carbonio ed azoto, attento alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, equo, accessibile a tutti, ricco in cibi locali, che rispetti la tradizione, la cultura e i fabbisogni nutrizionali.

La dieta mediterranea, per sua natura, è un esempio di dieta sostenibile. Si basa sulla prevalenza di frutta e verdura, nonché di grassi vegetali, di cui soprattutto l’olio extravergine d’oliva, ma anche su legumi e carne bianca. Tra i suoi principi essenziali la varietà, la stagionalità e la freschezza dei prodotti e la loro territorialità. Un grande beneficio è la riduzione del rischio di incorrere in problemi cardiovascolari, di obesità e diabete. Un altro aspetto importante di questa dieta, da non sottovalutare, è anche la convivialità, un’importanza sociale che rende il pasto anche un momento di gioia e di scambio culturale. Ma un grande beneficio anche per l’ambiente: la dieta mediterranea stimola una produzione agricola attenta alla biodiversità e all’uso equilibrato delle risorse naturali.

«Purtroppo, l’attenzione per questa dieta – conclude Andrea Sonnino – è in calo in molte fasce della popolazione, a causa delle nuove abitudini alimentari e, soprattutto, sociali. A risentirne sono soprattutto i più giovani, più legati al pasto consumato in pochi minuti, tra una corsa e una mail. Purtroppo, nel mondo c’è un grosso incremento consumistico di alimenti di origine animale, soprattutto di carne rossa, di prodotti lavorati industrialmente e di alimenti con un maggior contenuto di grassi e zuccheri. Non viene data invece il giusto posto a legumi, frutta e verdura».

I RISCHI DI UNA ALIMENTAZIONE ERRATA

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono due miliardi le persone in sovrappeso, ossia con un indice di massa corporea superiore a 25. Di questi circa 500 milioni sono obesi, ossia con indice superiore a 30. Mentre i bambini sotto i 5 anni in sovrappeso sono 41 milioni. L’obesità nel mondo causa circa 3 milioni di morti ogni anno. E, tra l’altro, crea problemi cardiocircolatori e di diabete, aumenta il rischio di cancro e quello di demenza senile. Un fenomeno, quello dell’obesità, sempre più in crescita, e che coinvolge non solo i Paesi principalmente industrializzati, ma anche quelli in via di sviluppo.

 

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