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Gaudio (nutrizionista): «Chi soffre di ortoressia elimina completamente sia gli alimenti grassi che ipercalorici dalla sua alimentazione, con il rischio di carenze nutrizionali, fino a malnutrizione»
Hai l’ossessione per il mangiare sano? Allora attenzione: potresti soffrire di ortoressia. «Rifiutare inviti a cene o apertivi, evitando tutte quelle occasioni che ci espongono a qualche sgarro alimentare, è il comportamento più tipico dell’ortoressico», avverte l’esperto dietista nutrizionista Giulio Gaudio, in un’intervista a Sanità Informazione.
L’essere ossessionati da una dieta sana può trasformarsi in un serio problema per la salute, facilitando l’insorgenza di patologie anche gravi. In una società dai ritmi frenetici e con una sempre più spiccata propensione alla promozione di uno stile di vita sano e salutare, l’ortoressia è un disturbo dell’alimentazione non così facile da riconoscere. «Chi soffre di ortoressia elimina completamente sia gli alimenti grassi che ipercalorici dalla sua alimentazione. Tuttavia – sottolinea lo specialista -, per mantenere uno stile di vita sano, questi ingredienti andrebbero semplicemente limitati e mai eliminati del tutto. Non mangiare mai, in nessuna occasione, cibi ricchi di grasso e di zucchero può causare carenze nutrizionali, fino anche ad un a vera e propria malnutrizione».
Gli adolescenti sono i soggetti più a rischio, anche se non è escluso che l’ortoressia possa manifestarsi anche in età adulta. «Chi ha sofferto almeno una volta nella vita di disturbi del comportamento alimentare è, nella maggior parte dei casi, soggetto a ricadute», dice Gaudio. Come riportato dal Ministero della Salute, in Italia sono 3 milioni e 200mila le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare (DCA), circa il 5% della popolazione, dato che vede l’aumento esponenziale di casi durante e dopo la pandemia Covid-19. Negli ultimi mesi, infatti, sono stati diagnosticati il 36% in più di casi e il 48% in più di ricoveri in Pronto Soccorso dovuti a problematiche da DCA, dati riferiti sempre solo ai casi riconosciuti, diagnosticati e quindi trattati, che lasciano quindi tante altre realtà ancora sommerse.
Spesso l’ortoressico associa precisi comportamenti alimentari ad una altrettanto rigida attività sportiva alla quale tende a dedicarsi in modo molto frequente ed estenuante, sia per la cura di un fisico costruito e mantenuto, ma anche per supportare l’idea di “consumare” bruciando con lo sport ciò che si introduce con l’alimentazione. «Sono tanti gli atleti che soffrono di ortoressia perchè nello sport, soprattutto quello agonistico, si ricerca una performance sempre migliore e questo porta a seguire diete estreme che in molti casi non portano ad un reale miglioramento fisico ma ad un cattivo rapporto con il cibo», spiega l’ esperto dietista nutrizionista.
Come tutti i DCA, anche l’ortoressia incide sulla quotidianità della persona, condizionandone la qualità della vita e mettendola seriamente a rischio in termini di salute. Il 78% di chi soffre di questo disturbo pianifica meticolosamente i propri pasti, pesando il cibo in termini di dosi e calorie. Il 72% rinuncia alla uscite con gli amici e in generale diserta tutte le occasioni di convivialità che prevedono il mangiare fuori casa. «Non è infrequente – commenta Gaaudio – che chi soffre di ortoressia possa manifestare anche disagi di tipo sociale e relazionale. Più raramente questi soggetti possono soffrire anche di ansia e depressione»
Affrontare l’ortoressia è complicato perchè prima di tutto è difficile riconoscerla. «Anche per questo è molto importante un approccio multidisciplinare: il medico, lo psicologo e il dietista sono figure fondamentali per riconoscerla e curarla – dice Gaudio – . Così come tutti i disturbi del comportamento alimentare, anche il paziente ortoressico ha spesso una percezione sbagliata del proprio corpo, percezione che lo porta ad attuare comportamenti estremi. Ma mettere da parte amicizie e relazioni con il tentativo di seguire un’alimentazione più controllata e quindi potenzialmente migliorare la propria salute fisica – conclude lo specialista – è un comportamento potenzialmente dannoso perché in grado di compromettere la propria salute fisica e psicologica».
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