Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Prevenzione 21 Settembre 2018

Giornata mondiale Alzheimer: terapie e fattori di rischio

Ad oggi, non esistono farmaci in grado di arrestare o far regredire la malattia di Alzheimer. I trattamenti farmacologici che vengono effettuati sono utilizzati per alleviare i sintomi o limitarne l’aggravarsi per brevi periodi. Si tratta di: inibitori dell’acetilcolinesterasi: bloccando l’attività dell’enzima acetilcolinesterasi, aiutano a mantenere nel cervello maggiori quantità di acetilcolina, un neurotrasmettitore importante […]

Ad oggi, non esistono farmaci in grado di arrestare o far regredire la malattia di Alzheimer. I trattamenti farmacologici che vengono effettuati sono utilizzati per alleviare i sintomi o limitarne l’aggravarsi per brevi periodi. Si tratta di:

  • inibitori dell’acetilcolinesterasi: bloccando l’attività dell’enzima acetilcolinesterasi, aiutano a mantenere nel cervello maggiori quantità di acetilcolina, un neurotrasmettitore importante per il corretto funzionamento della memoria e, in generale, del pensiero;
  • memantina: riduce temporaneamente il deterioramento cognitivo dovuto alla patologia contrastando l’azione del glutammato, un neurotrasmettitore la cui eccessiva attività può danneggiare i neuroni.
  • antidepressivi, ansiolitici, ipnotici e antipsicotici, che permettono di controllare i sintomi più invalidanti e disturbanti della malattia, come la depressione, i disturbi del sonno ed i disturbi comportamentali, consentendo una condizione di convivenza più accettabile del paziente con i familiari e un adeguato accudimento del paziente alla propria abitazione.

A coadiuvare l’azione dei farmaci, ci sono terapie come la riabilitazione neuropsicologica, efficace nelle fasi iniziali e intermedie della malattia, che si basa su esercizi cognitivi mirati.

Ma quali sono gli interventi per migliorare la salute cognitiva e cerebrale degli anziani?

Dal momento che le cause dell’Alzheimer sono ancora ignote, non esistono strategie specifiche per prevenire l’insorgenza della malattia. Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che è possibile agire sui fattori di rischio che possono favorire la demenza. 

Ecco le strategie per migliorare le performance cognitive e tenere e attivo il cervello:

  • svolgere regolare attività fisica
  • seguire una dieta sana ed equilibrata
  • smettere di fumare
  • ridurre il consumo di alcol
  • prendersi cura del cuore, a partire dal controllo della pressione arteriosa
  • allenare la mente per favorire i meccanismi di plasticità cerebrale: leggere un libro o un giornale, fare un cruciverba, giocare a carte o dama, visitare un museo o una mostra
  • mantenere una rete sociale: prendere parte ad attività sociali e ricreative e impegnarsi giornalmente in rapporti con altre persone, migliora la qualità della vita ed è associato ad un minore rischio di demenza.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Advocacy e Associazioni

Obesità: “Misura il girovita e scopri il tuo rischio cardiometabolico”

Al via la campagna nazionale “Per un cuore sano, conta ogni centimetro”, promossa dalla Fondazione Italiana per il Cuore, con il  patrocinio del Ministero della Salute e il sost...
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone