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Disfunzione erettile: secondo la Società Italiana di Andrologia si tratta della «ricorrente o persistente incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione tale da consentire rapporti sessuali soddisfacenti. La DE rappresenta una patologia di rilevante impatto sociale: si calcola che, in Italia, il 13% degli uomini, ossia circa 3 milioni, siano affetti almeno in parte da DE». […]
Disfunzione erettile: secondo la Società Italiana di Andrologia si tratta della «ricorrente o persistente incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione tale da consentire rapporti sessuali soddisfacenti. La DE rappresenta una patologia di rilevante impatto sociale: si calcola che, in Italia, il 13% degli uomini, ossia circa 3 milioni, siano affetti almeno in parte da DE».
Approfondisce il tema Vito Angelo Giagulli, Responsabile del servizio territoriale di Endocrinologia e Malattie Metaboliche del Presidio Territoriale Assistenziale “F Jiaia” di Conversano (Bari)
Disfunzione erettile (DE): possiamo individuare dei fattori di rischio?
«Il fattore determinato dallo stile di vita è essenziale, quindi fondamentale è tenere sotto controllo l’aumento di peso, le scelte alimentari, l’ipercolesterolemia (eccesso di colesterolo nel sangue), il rischio diabete e anche ahimè invecchiare può essere un fattore di rischio. Siccome quest’ultimo non si può modificare occorre tenere sotto controllo gli altri elementi indicati: fra questi è bene non fumare, il fumo infatti incrementa il rischio di impotenza o disfunzione erettile».
È possibile adottare ulteriori misure preventive?
«Sicuramente, il disturbo può essere prevenuto rispettando regole sane di vita e implementando l’attività fisica. Va sottolineato che negli ultimi anni la DE è stata segnalata anche nei soggetti giovani, probabilmente oltre lo stile di vita questa è correlata anche al rischio cardiovascolare, per cui fare una diagnosi precoce soprattutto nei giovani asintomatici, quindi senza quei fattori di rischio ben evidenti, può salvare la vita oltre che prevenire il problema della DE».