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Il tempo trascorso davanti a uno schermo per bambini e ragazzi a causa della pandemia è inevitabilmente aumentato. Ecco i consigli per sfruttare al meglio la tecnologia e il web evitandone i rischi
Dad, social media e videogiochi. Durante l’emergenza Coronavirus, il tempo che bambini e ragazzi trascorrono davanti agli schermi e in rete è sensibilmente aumentato. Qual è l’impatto della tecnologia sulla loro vita? Ecco alcuni suggerimenti degli esperti del Bambino Gesù per aiutare genitori e insegnanti a essere consapevoli di regole e caratteristiche della rete per sfruttare le potenzialità del web, evitando i rischi connessi all’uso di queste piattaforme.
Con la chiusura della scuola i giovani hanno trasferito buona parte della loro socialità sul web, sui social network e sulle piattaforme di messaggistica istantanea. Secondo un recente report del Parlamento Europeo, la crescita dell’uso degli strumenti digitali può però avere conseguenze negative come la possibile perdita di alcune relazioni e la sostituzione di relazioni esistenti. Rifugiarsi negli strumenti digitali per stare con gli altri potrebbe portare bambini e adolescenti a trascurare gli affetti di tutti i giorni, familiari, amici e vicini di casa. Non solo. Secondo alcuni studi l’uso dei social network può portare a sensazioni di isolamento e solitudine negli adolescenti.
Numerose ricerche hanno dimostrato come i videogiochi, soprattutto se usati la sera, possano peggiorare la qualità e la durata del sonno. E non è finita qui. Quasi tutti gli studi hanno mostrato che chi gioca a videogiochi violenti tende ad avere dei comportamenti violenti. Non tutti i videogiochi, però, sono uguali: alcuni possono anche stimolare delle competenze positive ed utili: la cooperazione, il lavoro di squadra, la condivisione, la capacità di risolvere i problemi, e anche le capacità empatiche. È responsabilità del genitore seguire il bambino nella scelta e nell’uso dei videogiochi.
Secondo un recente studio britannico, si trascorrono fino a 13 ore al giorno, tra televisione, console per i videogame, smartphone e pc. Spesso, per contrastare la noia che i bambini e i ragazzi provano nel trascorrere tutto il giorno in casa. Per i più piccoli, però, non sempre annoiarsi è negativo. Secondo una serie di studi pubblicati negli ultimi anni, la noia è un momento di crescita, che favorisce, tra le altre cose, lo sviluppo dell’immaginazione. Annoiarsi è come dedicare del tempo solo a sé stessi e stimola a trovare soluzioni creative per inventarsi qualcosa da fare, da soli o insieme a genitori e fratelli.
Secondo l’Unesco, sono circa un miliardo gli studenti costretti a casa dall’emergenza Covid-19. Per questo, si è attivata la Dad, didattica on-line o a distanza, che, pur rappresentando una risorsa enorme per un grandissimo numero di persone, soprattutto in quelle parti del mondo dove altrimenti non avrebbero accesso all’istruzione, non sarà comunque mai in grado di sostituire l’insegnamento in presenza.
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