Salute, benessere e prevenzione
i consigli quotidiani per vivere meglio.
Obesità e vita sedentaria rappresentano, insieme a colesterolo alto e ipertensione, alcuni dei fattori di rischio modificabili per contrastare l’ictus cerebrale. I consigli di A.l.i.ce. Italia per l’estate
L’ictus cerebrale, in Italia, rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. «La metà dei circa 150.000 italiani colpiti ogni anno – spiega A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione Italiana per la Lotta all’Ictus Cerebrale) rimane con problemi di disabilità di varia entità. Sono circa 1 milione i sopravvissuti con esiti di ictus più o meno invalidanti.
La dieta mediterranea, ricca di vegetali, cereali, frutta, olio di oliva, legumi e pesce e povera di carni grasse, tuberi, grassi animali e insaccati, rappresenta un’alimentazione sana e variata che può ridurre il rischio ictus fino al 20%. L’alimentazione, infatti, è uno dei principali fattori di rischio modificabili, per la prevenzione dell’ictus cerebrale e di molte altre patologie come ipertensione, diabete, infarto, obesità e sindrome metabolica. In particolare:
Le linee guida, sia nazionali che internazionali, raccomandano di seguire adeguati stili di vita: smettere di fumare, raggiungere il peso forma, mangiare in maniera equilibrata. Inoltre, è fondamentale controllare l’eccessivo peso corporeo e l’obesità, attraverso un’alimentazione sana e un’attività fisica moderata e costante. Anche una scarsa attività motoria, infatti, è considerata tra i fattori di rischio più importanti per tutte le patologie cerebro-cardiovascolari:
Approfittando dei mesi estivi in cui si passano molte ore all’aria aperta, A.L.I.Ce. Italia Odv sottolinea l’importanza dell’assunzione della vitamina D: bassi livelli di questa vitamina, infatti, vengono riscontrati nei pazienti con patologie cardio-cerebrovascolari e sono associati a un aumentato rischio per futuri eventi. Diversi studi epidemiologici hanno riscontrato che, le persone colpite da ictus, presentano una elevata carenza di vitamina D che potrebbe essere attribuita sia alla ridotta mobilità e diminuita esposizione al sole sia a un inadeguato apporto dietetico.
Non bisogna però dimenticare che un’esposizione eccessiva ai raggi solari rappresenta uno dei fattori di rischio più importanti per l’insorgenza di tumori della pelle e del melanoma. Le semplici regole da seguire sono:
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