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Trenta milioni di italiani soffrono di infiammazione gengivale ma appena il 3% dichiara di ricevere terapie adeguate. La Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) spiega i rischi e le conseguenze di una cattiva igiene orale. Ecco gli errori più frequenti da evitare
Secondo una ricerca di Top Doctor il 33% degli italiani non sa che bisogna spazzolare i denti in verticale e non in orizzontale. Il 68% li pulisce per meno di due minuti pensando ad altro. Sottovalutiamo, insomma, le regole semplici ed efficaci di igiene orale e l’infiammazione gengivale.
Trascorsi i due difficili anni di pandemia, un’indagine Key-Stone in collaborazione con la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) rileva un aumento delle sedute di igiene e le visite di controllo. Vengono affrontate, però, più per finalità estetiche che di prevenzione e cura. Le procedure di sbiancamento sono cresciute del 24%. Le richieste di allineatori trasparenti di ben il 130%. Si registra anche un incremento del 7% delle estrazioni dentali, rispetto al periodo pre-covid. Spesso conseguenza di infiammazione gengivale grave e non curata. Solo il 17% dei pazienti riceve la diagnosi, appena il 3% dichiara di essere stato trattato per la malattia, e così la parodontite peggiora e porta sempre più spesso alla perdita di denti.
«C’è un enorme divario fra la prevalenza dell’infiammazione gengivale e la consapevolezza dei pazienti – osserva Nicola Marco Sforza, presidente SIdP -. Un italiano su 3 sbaglia tecnica per spazzolare i denti. Non vanno mai puliti in orizzontale ma con movimento rotatorio verticale. Se si usa lo spazzolino manuale, ma anche quello elettrico, il movimento deve partire dalle gengive e passare verticalmente sul dente. Per eliminare al meglio i residui di cibo e rimuovere la placca batterica. Mai al contrario, anche internamente, evitando di spazzolare con troppa forza per non creare danni sia ai denti che alle gengive. Per eseguire correttamente le manovre di igiene orale – precisa Sforza – occorrono almeno due minuti. Purtroppo, la maggior parte delle persone ci mette molto meno pensando a tutt’altro. Se non ci si concentra sulle manovre, – avverte l’esperto – è facile saltare dei punti e non spazzolare bene tutta l’arcata dentale. Questo causa la comparsa della placca batterica, del tartaro e dell’infiammazione gengivale oltre che dell’aumentato rischio di carie».
«Serve maggior consapevolezza da parte dei cittadini, ma anche degli stessi odontoiatri. Si può arrivare alla diagnosi precoce e alla terapia parodontale semplicemente, grazie alle Linee Guida europee adattate da SIdP e pubblicate sul sito del Ministero della Salute. I dentisti possono fare moltissimo, usando sempre la sonda parodontale durante le visite di controllo. Proprio come viene impiegato sempre lo specillo per la rilevazione della carie» conclude Sforza.
Ecco gli errori più frequenti da evitare nell’esecuzione dell’igiene orale:
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