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Prevenzione 12 Marzo 2020

Naso sanguinante, deglutizione dolorosa o raucedine? Licitra (Oncologa): «Potrebbero essere i sintomi di un tumore della testa e del collo»

«Bruciore o lesioni nel cavo orale, mal di gola, raucedine persistente, deglutizione dolorosa e fastidiosa, ma anche naso chiuso o che sanguina da una narice rappresentano tutti campanelli d’allarme che, se persistono da almeno tre settimane, richiedono l’aiuto di un medico specialista». A mettere in guardia dai possibili sintomi di un tumore della testa e […]

di Isabella Faggiano

«Bruciore o lesioni nel cavo orale, mal di gola, raucedine persistente, deglutizione dolorosa e fastidiosa, ma anche naso chiuso o che sanguina da una narice rappresentano tutti campanelli d’allarme che, se persistono da almeno tre settimane, richiedono l’aiuto di un medico specialista». A mettere in guardia dai possibili sintomi di un tumore della testa e del collo è Lisa Licitra, direttore della Struttura Complessa Oncologia Medica 3-Tumori Testa-collo- dell’Istituto Nazionale dei Tumori e professore associato di Oncologia Medica all’università di Milano.

LEGGI ANCHE: TIENI LA TESTA SUL COLLO; AL VIA LA CAMPAGNA PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE MAXILLO-FACCIALE

«La diagnosi precoce può salvare la vita – spiega la professoressa Licitra -. Ecco perché occorre insegnare alla popolazione a riconoscerne i sintomi». I tumori della testa e del collo sono il settimo cancro più comune in Europa: circa la metà rispetto ai tumori del polmone, ma due volte più comune di quello del collo dell’utero.

«Questi tumori – dice la specialista – originano dalla mucosa, quello strato rosa che ricopre la cavità orale, ma anche la laringe e le prime vie aereo-digestive, come la gola o le ghiandole salivari».

Gli uomini hanno da due a tre volte più probabilità di sviluppare il cancro della testa e del collo, ma l’incidenza è in aumento pure nelle donne: «I più colpiti sono in genere in maschi over 50 – aggiunge Licitra – anche se recentemente c’è stato un aumento di casi nelle fasce più giovani, soprattutto di origine virale. Infatti, oltre a fattori di rischio che conosciamo molto bene come l’alcol e il fumo, molto più recentemente è stato scoperto che anche il papilloma virus, lo stesso che determina il tumore della cervice uterina, se infetta la bocca o la regione tonsillare può generare un tumore Hpv-correlato».

Chi fuma corre un rischio 15 volte maggiore di sviluppare un tumore della testa e del collo rispetto a un non fumatore, rischio che aumenta ulteriormente con il consumo di alcol.

Nonostante la sua gravità, il tumore della testa e del collo è poco conosciuto: il 60 % delle persone al momento della diagnosi presenta una malattia in fase avanzata e di questi il 60 % non sopravivrà durante i successivi 5 anni.

«La diagnosi precoce – spiega l’oncologa – garantisce un’efficacia delle terapie ed una notevole riduzione della mortalità. Nelle prime fasi della malattia il tasso di sopravvivenza è dell’80-90%. Più tardi  ci si presenta dal medico, più avanzato è il tumore e minori saranno le probabilità di cura, nonostante l’impiego di terapie correlate, dalla chirurgia alla radioterapia. Quando la diagnosi è precoce, invece, si fa riferimento ad un’unica terapia che da sola –  conclude Licitra – dovrebbe essere in grado di sconfiggere la malattia in modo definitivo».

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