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«Un algoritmo che incrocia storia familiare, malattie e età della donna. Con un risultato superiore al 20% si consiglia una Moc». L’intervista al reumatologo Severino Martin
«Tutte le donne, dopo la menopausa, hanno un progressivo ma inesorabile processo di perdita di calcio a livello osseo». Ma quali ripercussioni ha questa riduzione di calcio sulla salute femminile? Ce lo spiega Severino Martin, reumatologo dell’ospedale Sant’ Eugenio di Roma.
Dottore, quali sono le conseguenze più frequenti?
«Spesso si verifica l’osteopenia, ossia una perdita semplice di calcio, senza un rischio di frattura. Nei casi più gravi, invece, si raggiunge un livello di osteoporosi, con un conseguente rischio di frattura, più o meno variabile. Calcolare l’intensità di tale rischio significa prevenire la frattura».
In che modo si effettua questo calcolo?
«Esiste un test rapido, non invasivo, capace di fare una stima del rischio di fratture per una donna dal momento in cui lo esegue per i successivi dieci anni. Si chiama deFRAcalc ed è un software disponibile on line per il calcolo del fattoriale di rischio basato sull’algoritmo DeFRA . Il suo utilizzo consente di documentare in maniera oggettiva la gravità e il potenziale impatto dell’osteoporosi, migliorando la percezione del rischio sia da parte del paziente, che degli altri operatori sanitari».
Quali sono i dati elaborati dall’algoritmo?
«Si analizzano in particolare alcuni aspetti della storia familiare, le malattie presenti e passate e l’età della donna».
Quali sono i vantaggi di un test simile?
«Il vantaggio è duplice: da un lato si orientano meglio le risorse del Sistema Sanitario, evitando esami inutili, spesso molto costosi. Dall’altro si evita alla donna lo stress di sottoporsi ad una Moc (Mineralometria ossea computerizzata) o a delle lastre che, in di fronte a determinati risultati del test deFRAcalc, non sono per nulla consigliabili».
Quando gli esami diagnostici sono, invece, assolutamente necessari?
«Quando il rischio di frattura pre-esame strumentale risulta al di sopra del 20%. Queste donne devono eseguire una Moc con tecnica Dexa (Dual X-ray absorptiometry), l’unico esame che ci permette di fare una diagnosi precisa. In donne di età maggiore, dove la Moc Dexa può essere inficiata da altri problemi, come l’artrosi, è meglio fare direttamente un radiografia della colonna con la morfometria vertebrale».