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La sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd, dall’inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disordine dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività. Come specificato dal Ministero della Salute, impedisce ai bambini di concentrarsi e focalizzarsi su un’attività, con possibili pesanti ricadute sul rendimento scolastico e sul loro […]
La sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd, dall’inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disordine dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività.
Come specificato dal Ministero della Salute, impedisce ai bambini di concentrarsi e focalizzarsi su un’attività, con possibili pesanti ricadute sul rendimento scolastico e sul loro funzionamento sociale.
Non dipende da un deficit cognitivo (ritardo mentale) ed è uno dei più comuni disturbi dell’infanzia. Secondo le stime del National Institute of Mental Health americano, interessa il 3-5% dei bambini (ma secondo alcune stime colpirebbe il 10% dei bambini). In Italia il più recente studio, durato quattro anni rileva una prevalenza dell’1,2% di questa patologia nella popolazione di età compresa tra 6 e 18 anni.
I bambini affetti da Adhd hanno difficoltà a concentrarsi, a prestare attenzione, a seguire una conversazione, a controllare il proprio comportamento, ad aspettare il loro turno per parlare o per un gioco, a pianificare un compito o a portare a termine un progetto. Sono iperattivi, si muovono in continuazione, toccano tutto quello che trovano, interrompono la conversazione, non riflettono sulle conseguenze di un loro gesto o delle loro parole.
Tutti i bambini possono presentare questi comportamenti in qualche occasione, ma quelli affetti da Adhd con maggiore frequenza e gravità. Per poter parlare di Adhd i sintomi devono avere una durata di almeno 6 mesi e insorgere prima dell’età di 7 anni.
Non ci sono indicazioni certe su come prevenire l’Adhd. Un sano stile di vita in gravidanza riduce il rischio di insorgenza di molte malattie tra cui anche la possibilità di avere un figlio affetto da Adhd: in particolare è importante evitare di fumare (i figli di madri fumatrici in gravidanza hanno il doppio del rischio di sviluppare Adhd), di bere alcolici e di assumere droghe. È anche molto importante prevenire la prematurità che rappresenta un fattore di rischio importante per l’Adhd.