Salute, benessere e prevenzione
i consigli quotidiani per vivere meglio.
Gli specialisti raccomandano sempre un check-up completo, soprattutto in determinate fasi dell’anno, come quella della fine dell’estate. Consigliati controlli per cuore e pelle, oltre alla prevenzione oncologica
I cambi di temperatura, i postumi di un soggiorno al mare, le infezioni sessualmente trasmissibili sono alcune delle insidie per la salute che, se sottovalutate, possono avere delle conseguenza anche gravi. Per questo, la Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata, ha messo a punto alcune misure di controllo e prevenzione da seguire al rientro dalle vacanze estive. Gli specialisti raccomandano sempre un check-up completo, soprattutto nella fasi dell’anno di maggior cambiamento, come la fine dell’estate.
«Innanzitutto è consigliato uno screening cardiologico – dice Mariastella Giorlandino, presidente Confapi Sanità e Salute Regione Lazio -. In secondo luogo, è opportuna una visita dermatologica, soprattutto per chi sia stato esposto al sole in mare o in montagna, per verificare eventuali danni provocati dagli stress stagionali, come esposizione al sole e scottature, per effettuare il controllo dei nei in epiluminescenza, per curare dermatiti e altre eventuali affezioni della pelle e delle unghie (come le micosi)».
Inoltre, sarebbe anche importante effettuare una visita ginecologica e screening infettivologici per escludere la presenza di infezioni che possono essere state contratte nel periodo estivo: «Il contatto con la sabbia e con l’acqua del mare, infatti, unito alle alte temperature – continua Giorlandino -, favorisce la proliferazione di batteri, virus e altri microrganismi, basti pensare alle cistiti frequenti, causate nella maggior parte dei casi da un comune batterio (Escherichia coli). Inoltre, occorre ribadire la necessità di uno screening delle patologie sessualmente trasmissibili, che possono essere indotte da patogeni come Clamidia, Neisseria, Micoplasmi, Ureaplasmi, Papilloma virus e herpes virus tra i più comuni. Non a caso, una grossa fetta di popolazione ha contratto nella sua vita almeno una di queste infezioni»
Da non trascurare nemmeno la prevenzione delle patologie oncologiche, troppo trascurata durante la pandemia. «Per un’efficace prevenzione oncologica il dualismo pubblico-privato deve essere decisamente superato e le liste di attesa per la prevenzione secondaria devono essere definitivamente abbattute», sottolinea il prof. Armando Bartolazzi, Dirigente Unità di Istologia e Anatomia Patologica presso l’Ospedale Sant’Andrea.
Le principali società scientifiche hanno calcolato che, in piena pandemia, le nuove diagnosi di neoplasia si sono ridotte dell’11% rispetto al 2019, i nuovi trattamenti farmacologici del 13%, gli interventi chirurgici del 18%. Gli screening per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon retto hanno registrato una riduzione di 2 milioni e mezzo di esami. Inoltre, con l’aumento dell’aspettativa media di vita a 87 anni per le donne e a 83 anni per gli uomini si assiste ad una sempre maggiore richiesta di prestazioni sanitarie a carico del SSN. «La diagnosi precoce del tumore – continua Bartolazzi – resta l’unica reale possibilità non solo per favorire guarigioni certe, ma anche per evitare l’implosione un Sistema Sanitario Nazionale Universalistico che tutti ci invidiano ma che ormai non è più sostenibile per la montante richiesta di prestazioni sanitarie troppo onerose».
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