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La Sindrome di Sjögren è la malattia reumatica più frequente, seconda solo all’artrite reumatoide. Si tratta di una malattia autoimmune, sistemica, degenerativa, che coinvolge le ghiandole esocrine e colpisce centinaia di migliaia di persone nel mondo. Come altre malattie autoimmuni, essa può danneggiare organi vitali e presentare una sintomatologia tipica caratterizzata da livelli di intensità variabile. […]
La Sindrome di Sjögren è la malattia reumatica più frequente, seconda solo all’artrite reumatoide. Si tratta di una malattia autoimmune, sistemica, degenerativa, che coinvolge le ghiandole esocrine e colpisce centinaia di migliaia di persone nel mondo. Come altre malattie autoimmuni, essa può danneggiare organi vitali e presentare una sintomatologia tipica caratterizzata da livelli di intensità variabile. Una malattia molto invalidante, che colpisce prevalentemente le donne con un rapporto di 9 a 1 rispetto agli uomini.
Una malattia invisibile che non si vede esteriormente ma crea una grave disabilità e una qualità di vita molto scadente. «La sindrome di Sjögren può essere considerata il prototipo della malattia autoimmune, in cui, in seguito all’intervento di un agente esogeno ancora sconosciuto, si realizza un’infiammazione cronica in particolar modo a carico delle ghiandole salivari e un’attivazione e stimolazione cronica dei linfociti B. I pazienti affetti da questa patologia perdono la funzionalità ghiandolare. Sono persone costrette a vivere senza lacrime e senza salivazione – afferma la Dottoressa Saviana Gandolfo, Dirigente Medico della Clinica di Reumatologia Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine -. In una minore percentuale di pazienti, compresa tra il 5-10% si può sviluppare una formazione neoplastica maligna, il linfoma».
Attualmente non esistono terapie; ma quali sono i sintomi che la caratterizzano? Parliamo di una malattia poligenica, quindi con una predisposizione genetica, ma anche di una malattia dai sintomi variegati non sempre facilmente individuabili e molto spesso anche caratterizzati da una diversa gravità. Tutto questo comporta una difficoltà diagnostica e terapeutica. «Per le persone affette da Sindrome di Sjögren sono previste delle terapie future ancora non codificate che nascono da studi approfonditi sulla patogenesi della malattia – dichiara la Dottoressa Nicoletta Del Papa, Responsabile dello Scleroderma Clinic dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano – . È importante sottolineare che il corso di questa patologia varia da paziente a paziente e che solo alcuni di questi, con precise caratteristiche cliniche, hanno una maggiore probabilità di rispondere alle terapie con successo» precisa.