Salute, benessere e prevenzione
i consigli quotidiani per vivere meglio.
Quali sono le cause che inducono molte persone a procrastinare e rimandare ogni cosa all’ultimo minuto? E cos’è il Cyberloafting? Ce lo spiega la psicologa
Un saggio proverbio dice che è bene “non rimandare a domani ciò che è possibile fare oggi”. Nella realtà le cose vanno un po’ diversamente: è certo che un impegno ritenuto divertente ci trovi particolarmente stimolati e desiderosi di darci da fare. Diversamente, se un compito o un progetto appaiono gravosi si sfodera spesso l’arma della procrastinazione, che consente di posticipare un impegno ritenuto stressante, opprimente o noioso.
Apparentemente la tendenza a procrastinare può sembrare un banale problema di gestione del tempo, in parte riconducibile alla pigrizia e alla superficialità. Occorre invece dedicare maggiore attenzione alle cause che inducono molte persone ad adottare la procrastinazione come pratica di vita, finendo così per rimandare qualsiasi cosa all’ultimo minuto, soccombendo poi allo stress e all’ansia e ottenendo risultati inferiori alle aspettative.
Perché talvolta l’abitudine di rinviare i compiti si cronicizza divenendo un ostacolo alla facoltà di scegliere e decidere il da farsi? Può accadere che alcune persone siano convinte di poter lavorare meglio sotto pressione e scivolino nella pratica quotidiana di svolgere qualsiasi attività in fretta e furia a ridosso di una scadenza. Altri vengono sopraffatti dalla preoccupazione di non riuscire a fare qualcosa in modo perfetto e adottano una strategia di evitamento, ritardando la realizzazione di qualsiasi obiettivo per paura di essere giudicati. Infine, ci sono persone che indugiano su scelte diverse, pensando e ripensando a quale sia la migliore e incontrano grande difficoltà nel prendere una decisione.
In ognuno di questi casi il posticipare la realizzazione di un compito è non solo un atto volontario, ma anche non necessario. Diversi studi hanno evidenziato che rimandare le cose più e più volte diventi nel tempo un fattore di rischio per la salute mentale e fisica. Non può che accentuarsi il disagio psicologico e colare a picco il senso di autoefficacia, che porta con sé sintomi di depressione e ansia nonché senso di inutilità e scarsa soddisfazione, legata in particolare al lavoro e al reddito.
Il Cyberloafting (bighellonare in rete) è appunto quell’intensa attività online che esula dall’attività lavorativa, sebbene venga svolta proprio durante l’orario di lavoro. Ovviamente i dispositivi e gli strumenti online incoraggiano la tendenza a rimanere sempre connessi alla rete e favoriscono la pratica della procrastinazione dei compiti richiesti. Si tratta quindi di una serie di comportamenti compulsivi che introducono continue “pause” volte a leggere informazioni, rispondere a notifiche e a messaggi, immergersi nei forum. Si tratta di un modo semplice e a portata di mano per lenire l’ansia generata dalla richiesta lavorativa, che si tratti di inviare un’e-mail o scrivere una relazione dettagliata. Il cyberloafting procura un rilassamento che però è soltanto illusorio, poiché la molteplicità di informazioni che si acquisiscono provocano distrazione e deviano continuamente l’attenzione da ciò che si sta facendo, rendendo più difficile e frustrante tornare poi ad occuparsi delle proprie mansioni.
Ecco alcune indicazioni:
Concediamoci, infine, la possibilità di fare pause regolari di cui tutti abbiamo bisogno per sostenere più a lungo il nostro impegno, in qualsiasi attività siamo impegnati. Spesso si tende a lavorare per molte ore consecutive con l’obiettivo di produrre di più, ma un lungo periodo di lavoro senza interruzioni rende il nostro cervello incapace di processare il flusso costante di informazioni che riceviamo. Ad esempio, può capitare di leggere più volte la stessa frase senza comprenderla, o di avvertire un senso di impotenza dopo aver risposto a cento mail mentre sono in arrivo altrettanti messaggi di posta elettronica. Se capita qualcosa del genere siamo in burn out, ossia il nostro cervello è un terreno bruciato e arido in cui nessuna nuova informazione può essere seminata! Imparare a gestire piccoli spazi dedicati a noi stessi, anche per pochi minuti alla volta, è un importante passo verso la consapevolezza dei nostri bisogni, e di grande aiuto per sostenere il lavoro più a lungo, ottimizzandone i risultati.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato