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Dalla ricerca condotta dalla Caritas di Roma in scuole e parrocchie su 1.600 giovani romani, tra i 13 ai 17 anni, sulla conoscenza e il consumo di gioco d’azzardo, emergono dati inquietanti. Due ragazzi su tre (66,3%) gioca d’azzardo almeno una volta all’anno e ben il 36,3% ha dichiarato di essere giocatore abituale attraverso scommesse sportive, […]
Dalla ricerca condotta dalla Caritas di Roma in scuole e parrocchie su 1.600 giovani romani, tra i 13 ai 17 anni, sulla conoscenza e il consumo di gioco d’azzardo, emergono dati inquietanti. Due ragazzi su tre (66,3%) gioca d’azzardo almeno una volta all’anno e ben il 36,3% ha dichiarato di essere giocatore abituale attraverso scommesse sportive, gratta e vinci, slot machine, concorsi a premio.
La ricerca «Adolescenti e azzardo: cresceranno dipendenti?» presenta una realtà allarmante: il gioco d’azzardo, vietato per legge ai minori, appartiene invece al loro universo, legittimato dalla pubblicità televisiva e anche dal comportamento di parenti e amici.
TUTTI CONOSCONO TUTTO
In Italia dalle indagini del CNR, il numero di coloro che gioca d’azzardo almeno una volta l’anno è ormai pari a oltre 17 milioni. Fra questi si contano oltre un milione di studenti (15-19 anni, pari al 44,2% degli studenti italiani).
Dalle statistiche Caritas su Roma emerge che i giochi d’azzardo sono conosciuti dalla quasi totalità degli adolescenti: il 94,8% dei ragazzi intervistati conosce il gratta e vinci, quasi il 90% il Lotto e il Superenalotto, l’89% conosce le Lotterie, l’87,5% le Scommesse sportive, l’86,8% le slot machine, l’84,1% il Bingo e così via.
TV MAESTRA DI AZZARDO
Nella conoscenza del gioco d’azzardo, l’influenza della famiglia ha un ruolo marginale. I ragazzi romani hanno saputo dell’esistenza del gioco d’azzardo dalla pubblicità in tv (80,6%), oppure dalla pubblicità online 67,3%, o si sono imbattuti nell’azzardo nel bar/tabacchi (64,8%).
I COETANEI E L’AZZARDO
Secondo gli intervistati, i giochi maggiormente praticati tra i minorenni sono le scommesse sportive l’88,3%. Segue il Gratta e vinci (48%), più praticato dalle ragazze. Subito dopo si situano le scommesse online (30,2%) che rappresentano una fetta importante e in costante aumento nell’universo del gioco d’azzardo dei minori, soprattutto attraverso degli smartphone. Al quarto, quinto e sesto posto con valori intorno al 25% troviamo i giochi con le carte con soldi, il poker e il Blackjack con soldi e le slot machine.
SECONDO ME, IL GIOCO D’AZZARDO…
Quasi il 90% definisce l’azzardo “un’attività in cui si utilizza del denaro per vincerne altro, affidandosi alla fortuna”. Nessuno o quasi ha citato termini come svago, abilità, competenze, rischio, pericolo. Tutto è centrato semplicemente sul denaro, quasi una metafora lucida del modello socioculturale in cui siamo immersi. Il 38,5% riconosce l’esistenza di rischi ma afferma che “stando attenti” non succede niente, il 16,1% sostiene che se si è fortunati non succede niente di male e si possono fare i soldi, quasi il 7% non pensa alcunché, il 5% ritiene l’azzardo un gioco come un altro. Insomma, un po’ di attenzione e un pizzico di fortuna dovrebbero, secondo i ragazzi intervistati, garantire vincite fantastiche e indolori.
GIOCATORI INCONSAPEVOLI?
I ragazzi non sono consapevoli del rischio per la salute: tra i ragazzi che si dichiarano a conoscenza di coetanei con problemi causati dall’azzardo (il 18%) la maggior parte parla di problemi di natura economica (59,8%) e solo il 14,6% è consapevole dell’esistenza di problemi di salute. In sostanza prevale l’idea tra i ragazzi di una certa normalità e innocuità dell’azzardo, qualcosa di socialmente accettato e legittimato, che richiede solo di essere monitorato attraverso una regolamentazione.