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Che cos’è una ferita difficile? In cosa è diversa rispetto ad una ferita ‘normale’? Come possono essere trattate? Risponde Elio Ziparo, Professore di chirurgia presso l’Università Sapienza di Roma
Che cos’è una ferita difficile? In cosa è diversa rispetto ad una ferita ‘normale’? Come possono essere trattate? Risponde Elio Ziparo, Professore di chirurgia presso l’Università Sapienza di Roma.
«Le ferite difficili sono quelle ferite che non guariscono entro un ragionevole periodo di tempo, cioè che superano in genere le sei settimane. Le cause di queste ferite sono naturalmente molteplici e rappresentano un numero importante dei pazienti coinvolti. Oggi lo sviluppo di nuove tecnologie ci consente di pensare a trattamenti rivoluzionari, come il sistema biofotonico, che aiutano a risolvere il problema. Sostanzialmente rimuovendo l’eccesso di essudato, intervenendo sugli elementi caratteristici delle ferite difficili (cioè l’infiammazione, l’infezione, il ritardo di riparazione del tessuto), questi nuovi presidi medico-chirurgici sfruttano un principio della luce che riesce ad attivare, attraverso una sostanza che si colloca sulla ferita, una serie di meccanismi cellulari che migliorano questi problemi, cioè aiutano la risoluzione delle infezioni, la rimozione all’essudato e facilitano la granulazione».