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Cosa è la malattia di Crohn? Quali sono i sintomi? Come viene diagnosticata e come si cura? Tutte le risposte arrivano dalla società scientifica IG-IBD
27Cosa è la malattia di Crohn? Quali sono i sintomi? Come viene diagnosticata e come si cura? Tutte le risposte arrivano dal Gruppo Italiano per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Diseases) una società scientifica nata con lo scopo di promuovere la ricerca (clinica e di base) della Malattia di Crohn, della Colite Ulcerosa e delle altre patologie infiammatorie idiopatiche del tratto gastrointestinale e di migliorare e diffondere le conoscenze per la cura di queste malattie.
La malattia di Crohn è un’infiammazione cronica che colpisce il tratto gastrointestinale e si localizza solitamente nell’ultima parte dell’intestino tenue (ileo) o nel colon, ma può estendersi dalla bocca all’ano. La malattia di Crohn, che rientra nel novero delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino (IBD), è caratterizzata da un’errata risposta del sistema immunitario al cibo, ai batteri e ad altre entità che vengono erroneamente scambiate per sostanze estranee.
In Italia sono circa 70.000 le persone che convivono con la malattia di Crohn, di cui oltre 5.500 nel Lazio. Benché potenzialmente tutti possano essere affetti da questa patologia a qualsiasi età, solitamente questa si manifesta in una fascia di età compresa tra i 15 e i 35 anni, tanto negli uomini quanto nelle donne.
La malattia di Crohn può impattare sulla qualità di vita di un paziente in modo significativo:
La causa scatenante della malattia di Crohn è sconosciuta, ma si ritiene siano coinvolti più fattori. Degli studi hanno mostrato come la patologia dipenda da una predisposizione genetica: più del 20% delle persone che ne sono affette, infatti, hanno un parente stretto (genitore, figlio o fratello) con una patologia infiammatoria cronica dell’intestino (IBD). Anche dei fattori ambientali possono avere un ruolo nello sviluppo della malattia di Crohn, che è più comune nei Paesi sviluppati e in aree urbane. La patologia è diffusa soprattutto in zone dai climi nordici, come ad esempio il Canada e i Paesi scandinavi, anche se vi è una prevalenza molto alta anche in specifici Paesi dell’emisfero sud, come la Nuova Zelanda e l’Australia. Altri fattori sono:
I sintomi della malattia di Crohn possono variare, a seconda di quale parte del tratto intestinale sia infiammata. I più comuni sono:
La malattia di Crohn è diagnosticata attraverso una combinazione di test di laboratorio e studi di imaging. I primi test di laboratorio mettono in luce i segni di infiammazione, infezione e sanguinamenti interni. Gli ultrasuoni, le TAC, le risonanze magnetiche, le colonscopie e le gastroscopie sono utilizzati in aggiunta per localizzare la patologia lungo il tratto intestinale e capirne la severità.
L’obiettivo dei trattamenti clinici è quello di ridurre l’infiammazione che scatena i sintomi. Si cerca anche di migliorare la prognosi di lungo termine limitando le complicazioni. Nei migliori dei casi, questi possono portare non solo ad un alleviamento dei sintomi ma anche ad una remissione nel lungo periodo. I cinque principali trattamenti classificati per la malattia di Crohn sono:
L’intervento chirurgico può rendersi necessario quando l’uso dei farmaci e la dieta non riescono a controllare a lungo i sintomi o altre complicazioni. Più del 70% dei pazienti affetti dalla malattia di Crohn possono eventualmente richiedere l’intervento. Sebbene questo possa ridurre i sintomi per un periodo di tempo prolungato, circa il 20% dei pazienti operati presenta una ricomparsa dei sintomi a un anno dall’intervento.