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Un buon riposo notturno dipende dal risveglio: «Non importa se hai dormito solo 4 ore, ciò che conta è che tu ti senta ristorato quando apri gli occhi prima di affrontare la giornata». Parola di Sergio Garbarino, neurologo e professore di neurologia all’Università di Genova. E allora, quanto bisogna dormire ogni notte per restare in […]
Un buon riposo notturno dipende dal risveglio: «Non importa se hai dormito solo 4 ore, ciò che conta è che tu ti senta ristorato quando apri gli occhi prima di affrontare la giornata». Parola di Sergio Garbarino, neurologo e professore di neurologia all’Università di Genova.
E allora, quanto bisogna dormire ogni notte per restare in salute?
«Non esiste una regola precisa. In media, sono sette le ore consigliate – dice Garbarino -. Ma come per molti altri aspetti che riguardano gli esseri umani, anche il sonno ha una componente soggettiva. Esistono i cosiddetti “short sleeper”, brevi dormitori, individui che riescono ad essere perfettamente ristorati anche dopo 4-5 ore di sonno. Così come ci sono i “long sleeper” che, per avere gli stessi effetti, dovranno riposare almeno il doppio. Per questo – continua il neurologo – un medico che voglia valutare la qualità del sonno di un paziente non dovrà chiedergli quante ore dorme, piuttosto quanto si senta risposato al risveglio».
Esistono alcune condizioni che possono sfasare il sonno?
«Sì, l’ora legale, ad esempio. Così come dimostrato da alcuni studi, sfasa il sonno soprattutto nel breve periodo in soggetti particolarmente suscettibili, che percepiscono dei disagi generalmente nelle prime settimane. Per tale motivo, dal punto di vista fisiologico e dell’armonia dei nostri ritmi circadiani sarebbe meglio eliminarla».
Esistono dei metodi per regolare il nostro ritmo di sonno-veglia?
«Certo – risponde il professore di neurologia -, ma prima di dare alcuni consigli è necessario fare una premessa. Al centro del cervello è situato un vero e proprio orologio biologico che abbiamo il dovere di rispettare. A chi non è mai capitato di trascorrere una notte insonne e tentare di recuperarla dormendo al mattino fino all’ora di pranzo? La maggior parte di coloro che ha sperimentato una situazione simile si sarà resa conto che il sonno del mattino non è ristoratore come quello notturno. Pertanto, per regolare ritmo-sonno veglia è importante mantenere dei rituali, proprio come la favola che ci veniva raccontata da bambini prima di addormentarci. Piccoli gesti come andare in bagno, lavarsi i denti che, se resi abituali, possono favorire l’ingresso nella prima porta del sonno».
Ci sono anche delle regole da rispettare?
«Consiglio a tutti di addormentarsi e risvegliarsi ad orari regolari – suggerisce l’esperto -. Mantenere la temperatura della stanza da letto intorno a 21 gradi, meglio se in assenza di rumore e di luce. Non mangiare troppo prima di andare a dormire, non assumere stimolanti, non bere caffè o alcol, non fumare. Il letto – conclude il neurologo – deve essere considerato come un oggetto per dormire e non come una luogo di bivacco dove portare il proprio pc o guardare la televisione».