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Come fare per riconoscere il bruxismo, curarlo ed evitare dolorose complicanze al sonno e alla propria vita
Un disturbo fastidioso, che colpisce in modo trasversale, non sempre facile da identificare. Perché si manifesta, la maggior parte delle volte proprio durante il sonno. Parliamo del bruxismo, patologia che, se trascurata, può avere ripercussioni anche molto serie. Sul tema abbiamo intervistato la dottoressa Lorenza Vannozzi, specialista in Odontostomatologia e Ortodonzia.
Il bruxismo è una situazione di instabilità occlusale che porta a far scivolare tra loro le arcate dentarie. In genere si hanno piccoli movimenti, a volte inconsci e a volte consci. Questi movimenti possono diventare anche ampi, convulsi o portare a serramento delle arcate, cioè a stringere con forza i denti, a bocca chiusa. Si è vista poi una frequente associazione del bruxismo con episodi di apnee notturne con tutte le problematiche ad esse associate. Il bruxismo è una situazione patologica molto frequente al giorno d’oggi soprattutto nelle forme associate a stress ed ansia, sia nei bambini che negli adulti, sicuramente anche in conseguenza dei nuovi eventi nei quali ci siamo dovuti imbattere. Negli anni passati erano più frequenti episodi di bruxismo associati a malocclusioni, oggi meno presenti grazie alla maggiore attenzione verso l’apparato stomatognatico.
Se vi è bruxismo, un campanello d’allarme è la sensazione di stanchezza e dolenzia al viso, al risveglio. A volte si può avvertire un rumore di click all’articolazione temporomandibolare durante l’apertura e chiusura della bocca. Altro campanello d’allarme può essere una sensibilità eccessiva a livello di alcuni elementi dentali in quanto spesso vi è abrasione degli stessi che si riducono anche a piccoli monconi con esposizione degli strati più interni, la dentina, e quindi delle zone più delicate non più protette dallo smalto.
Innanzitutto bisogna valutare molto bene tutta la situazione, con una visita accurata, non solo orale ma anche sistemica, attraverso l’esame obiettivo avvalendosi anche di esami strumentali per misurare l’attività muscolare dell’apparato stomatognatico e del collo. E valutando anche la qualità del sonno con esami come la polisonnografia. Una volta comprese le cause, si devono proteggere i denti, tramite la preparazione e l’uso di mascherine trasparenti che rivestano tutti i denti. Se si evidenzia, invece la presenza di una malocclusione si dovrà correggerla tramite apparecchi ortodontici, anche le stesse mascherine trasparenti che non abbiano solo un effetto protettivo ma che siano attive e portino allo spostamento degli elementi dentali fino a ripristinare i contatti corretti.
Potrà essere indicato anche l’uso di bite occlusali di riposizionamento. Nel caso invece sussistano problematiche neurologiche, o situazioni di stress o di ansia si dovranno consigliare farmaci miorilassanti o rimandare il paziente a medici specialisti con l’intento di farli seguire dal punto di vista psicologico, come pure da fisioterapisti ed osteopati. Lo stress infatti, mettendo in contrazione tutta la muscolatura, accentua le problematiche orali mantenendo i muscoli in uno stato di eccitazione superiore al normale.
Le conseguenze a cui si può andare incontro, se non si interviene, saranno una abrasione dentale sempre maggiore: a volte i denti si riducono a piccoli monconi scuri per l’esposizione degli strati più profondi. Si può avere inoltre riassorbimento dell’osso alveolare, come pure riassorbimenti e rimaneggiamenti artrosici a livello dei condili articolari. Inoltre si possono avere contratture muscolari che si diramano al viso, alla colonna cervicale, con cefalee e al cingolo scapolare fino anche alla zona lombare.
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