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Il glaucoma non dà sintomi. Spesso, il paziente non si accorge di esserne affetto: l’intervista al Responsabile UO Glaucoma IRCCS della Fondazione Bietti, il professor Francesco Oddone
Il glaucoma è una delle principali cause di cecità irreversibile al mondo. Una malattia asintomatica nella forma primaria, la più diffusa: da 1/3 alla metà dei pazienti affetti, infatti, non sa di averla. Abbiamo approfondito l’argomento con il Responsabile UO Glaucoma IRCCS della Fondazione Bietti, il professor Francesco Oddone.
«Il glaucoma è una malattia degenerativa che colpisce il nervo ottico – spiega il professor Oddone – normalmente, non si hanno sintomi premonitori: il glaucoma può iniziare e decorrere in modo silente, solo grazie alla visita oculistica può essere diagnosticato. Solo raramente, in alcune forme di glaucoma più rare, come il glaucoma acuto, può manifestarsi con sintomi caratterizzati da disturbi della vista e dolore forte ma la stragrande maggioranza dei glaucomi vengono diagnosticati nel corso della visita oculistica».
Moltissime persone sono affette da questa problematica a causa della mancata diagnosi precoce: «Per questo è fondamentale la prevenzione secondaria, ossia la diagnosi in tempi rapidi effettuata attraverso le visite oculistiche che a partire dai 40-45 anni dovrebbero essere fatte annualmente» precisa il professore.
I fattori di rischio del glaucoma sono:
Tutte le forme di glaucoma hanno in comune l’esito finale che è la degenerazione del nervo ottico, il nervo che permette la visione. «Si possono differenziare per il meccanismo che porta a questa degenerazione. Possiamo distinguere – prosegue lo specialista della Fondazione Bietti, IRCCS sostenuta dalla Fondazione Roma – le forme di glaucoma iperbasico a pressione alta e le forme a pressione bassa; tra quelle a pressione alta riconosciamo quelle ad angolo aperto – struttura interna all’occhio tra l’iride e la cornea che serve a drenare i liquidi prodotti dall’occhio – e ad angolo stretto».
Il glaucoma oggi si tratta essenzialmente «attraverso la riduzione della pressione dell’occhio – sottolinea il professore -. È il caposaldo di qualsiasi terapia che sia medica, laser o chirurgica. La riduzione della pressione dell’occhio è efficace nel rallentare o fermare la progressione della malattia anche nelle forme che insorgono a bassa pressione. I mezzi per ridurre la pressione – conclude Oddone – possono essere medici – mi riferisco ai farmaci, spesso colliri – oppure laser, trattamenti poco invasivi, ben tollerati ed efficaci e quando queste due forme non sono sufficienti si ricorre alla chirurgia. Oggi ci sono tecniche mininvasive che hanno migliorato il profilo di sicurezza della chirurgia per il glaucoma mantenendo la loro efficacia».
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