Quali sono le malattie infettive più frequenti tra I viaggiatori? E quali le zone a rischio? Ecco come viaggiare sicuri e consapevoli
Estate: tempo di vacanze per gran parte degli italiani. Secondo le previsioni di Federturismo Confindustria, infatti, quest’anno a partire saranno un 10% in più rispetto al 2017. Al mare o in montagna, all’estero o nel Bel Paese, l’importante è staccare dalla routine e rigenerare la mente e lo spirito. Troppo spesso, però, un viaggio è affrontato senza conoscere i rischi legati a soggiorni, anche brevi, in Paesi con condizioni igienico-sanitarie, alimentari e di vita molto diverse dalle nostre e la “villeggiatura” può essere rovinata da piccoli o grandi problemi di salute. Quali? In linea di massima, è bene sempre prestare qualche attenzione in più per i bambini, le donne in gravidanza e gli anziani. Ad ogni modo, il disturbo più frequente è la diarrea del viaggiatore che arriva a colpire fino al 50% degli stessi. Inoltre, chi si reca all’estero può contrarre infezioni rare o scomparse in Italia ma molto diffuse in altri Paesi come dengue, malaria, febbre gialla. Per questo, prima di mettersi in viaggio, è opportuno sapere quali sono le malattie infettive più frequenti e le zone a rischio e rivolgersi al proprio medico curante per le eventuali vaccinazioni da eseguire.
CHIKUNGUNYA
La Chikungunya è una malattia trasmessa dalle zanzare femmine del genere Aedes di cui fa parte anche la “zanzara tigre” presente in tutto il bacino del Mediterraneo compresa l’Italia. Nell’ottobre 2017, il Ministero della Salute, ha riferito un totale di 282 notifiche (156 confermati e 126 probabili) di casi di chikungunya in Italia, di cui 242 solo nel Lazio dove sono state adottate misure precauzionali sulle donazioni di sangue. I sintomi sono simili a quelli dell’influenza: febbre elevata, cefalea, debolezza e dolori articolari diffusi. Il virus è stato identificato come causa di epidemie in molti Paesi dell’Africa (Africa del Sud, Mozambico, Nigeria, Repubblica del Congo, Senegal, Tanzania, Uganda, Zimbabwe), dell’Asia centro meridionale (India del sud, Pakistan), e del Sud-Est Asia (Cambogia, Cina, Filippine, Thailandia). Non esiste vaccino o terapia specifica ma solo precauzioni da adottare per ridurre al minimo il rischio di venir punti dalle zanzare.
MALARIA
La malaria è una malattia infettiva provocata da plasmodi (parassiti) e veicolata all’uomo da zanzare (Anopheles) che pungono prima dell’alba e dopo il tramonto per tutta la notte. Se la zanzara è infettata dal plasmodio, pungendo l’uomo rappresenta il “vettore” di contagio; la malattia si trasmette solo tramite le zanzare, mai per contagio interumano diretto. Tre miliardi di persone vivono in aree malariche, 500 milioni i casi di malaria nel mondo ogni anno, e un milione e duecentomila i morti. L’Africa paga il tributo più alto (800.000/anno) alla malattia. I sintomi iniziali sono caratterizzati da febbre con brividi, sudorazione, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, tosse, nausea, vomito e diarrea. La malaria è endemica in vaste zone dell’Asia, Africa, America latina e centrale, isole caraibiche e Oceania. È sempre più una malattia d’importazione trasmessa da vettori, in Europa e negli Usa. Non esistono vaccini contro la malaria. La prevenzione è di tipo farmacologico e comportamentale: repellenti cutanei, uso di zanzariere ai letti o aria condizionata, abiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi di colore chiaro. Effettuare o meno la profilassi farmacologica o chemioprofilassi antimalarica dipende da vari fattori: la destinazione, la stagione e la durata del viaggio, le condizioni di salute e l’età del viaggiatore. È consigliabile consultare un ambulatorio di malattie del viaggiatore.
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DIARREA DEL VIAGGIATORE
Si tratta di un evento molto comune che colpisce tra il 20 ed il 50% dei viaggiatori per molteplici cause: batteri, virus, parassiti, ma anche lo stress del viaggio, il cambio della dieta, il clima e l’altitudine. Il sintomo può associarsi a dolori addominali, nausea, meteorismo, malessere generale e a volte febbre e ripresentarsi più volte nel corso della vacanza. Tre zone del mondo presentano un rischio minimo (America del Nord, Europa occidentale, Australia), intermedio (Europa meridionale) e massimo (Africa, Asia, America Meridionale e Centrale, Medio Oriente). Per prevenirla si consiglia di prestare attenzione all’igiene alimentare e alla purificazione dell’acqua.
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DENGUE
La Dengue è causata da quattro virus molto simili ed è trasmessa all’uomo dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non c’è contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus.
Il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La malattia dà luogo a febbre alta, mal di testa, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito. Le aree a rischio includono i Caraibi, l’America Centrale ed il Sudamerica, le isole del Pacifico Occidentale, l’Australia, il Sud Est Asiatico e l’Africa. La dengue è di solito assente ad altezze superiori a 1.500 metri. Per prevenirla si dovrebbe evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus che punge, prevalentemente, durante il giorno. È bene rimuovere velocemente i rifiuti, smaltire le acque di fogna, effettuare interventi periodici di disinfestazione, eliminare i ristagni d’acqua, il luogo ideale per la deposizione delle uova e lo sviluppo delle forme larvali. Sono allo studio i vaccini ma ancora lontani dall’introduzione sul mercato.
MENINGITE MENINGOCOCCICA
È una malattia molto grave causata da un’infezione ad opera del batterio meningococco che può essere trasmesso attraverso stretto contatto con una persona infetta. Ha un tempo di incubazione di 1-10 giorni e richiede un’assistenza medica immediata e urgente. I sintomi sono: improvvisa comparsa di febbre, cefalea e rigidità nucale che possono associarsi a nausea, vomito, ipersensibilità alla luce e confusione. È un batterio presente ovunque nel mondo: la più alta incidenza di malattia si ha nell’Africa subsahariana. Il vaccino èparticolarmente indicato per le categorie a rischio o per chi lavora o vive in aree endemiche o epidemiche (viaggiatori, soccorritori, etc.). In caso di epidemia o di contatto con paziente affetto da meningite meningococcica si può effettuare la chemioprofilassi con rifampicina o con ciprofloxacina o Ceftriaxone.
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