TecHealth 4 Febbraio 2019 13:52

Ricerca clinica, ecco Nora: il software al servizio dei pazienti e della scienza

Lilija Kircheis (Boehringer Ingelheim): «Gli Stati Uniti rappresentano il Paese di partenza, ma il nostro impegno è verso tutti i pazienti del mondo»

di Isabella Faggiano
Ricerca clinica, ecco Nora: il software al servizio dei pazienti e della scienza

Partecipare ad uno studio clinico rimanendo comodamente seduti sulla poltrona di casa? Da oggi è possibile, almeno in America. Grazie a Nora (Network Oriented Research Assistant), una piattaforma software che utilizza tecnologie mobili e di telemedicina, tutti i pazienti che lo vorranno potranno offrire il loro contributo per la ricerca scientifica, indipendentemente dal luogo in cui vivono.

È stata Science 37, leader di settore nell’ambito degli studi clinici virtuali, a concedere all’azienda farmaceutica Boehringer Ingelheim la licenza per l’utilizzo di Nora per condurre studi clinici da remoto. «Grazie ad una piattaforma come Nora – ha spiegato  Thor Voigt, Chief Medical Officer di Boehringer Ingelheim  – i pazienti possono partecipare agli studi clinici nella maniera più agevole per loro, da luoghi differenti e con orari più flessibili. Questo è fondamentale per aumentare la percezione da parte dei pazienti di essere partner inestimabili nell’aiutarci a sviluppare e fornire nuove terapie in tutto il mondo».

Grazie a Nora i ricercatori potranno  interagire direttamente con i partecipanti allo studio in ogni sua fase: dallo screening e reclutamento, fino alla raccolta dati. «La nostra collaborazione con Boehringer Ingelheim – ha detto Chris Ceppi, Chief Product Officer di Science 37- ci consente di accrescere il numero di studi clinici da remoto, e di avere studi su più vasta scala, un’ottima notizia sia per i pazienti, che per i ricercatori». Un doppio beneficio, dunque, a favore sia della ricerca che della cura: gli studiosi avranno sempre un accesso immediato alle informazioni e, contemporaneamente, potranno monitorare l’aderenza terapeutica dei pazienti.

Per ora, l’accordo tra Boehringer Ingelheim e Science 37 è limitato all’utilizzo di Nora negli Usa, ma i progetti futuri guardano ben oltre questo orizzonte: «Gli Stati Uniti rappresentano il Paese di partenza per questa collaborazione in ambito tecnologico  – ha sottolineato Lilija Kircheis, responsabile internazionale Ricerche Cliniche di Boehringer Ingelheim -. Ma il nostro impegno è verso tutti i pazienti del mondo. Puntiamo a estendere l’impiego di questo nuovo approccio e democratizzare il concetto di ricerca clinica e sviluppo farmacologico – ha concluso Lilija Kircheis – in tutto il mondo».

LEGGI ANCHE: I MEDICI DEL SAN RAFFAELE LAVORANO IN «BOLLE DI FUTURO». L’INTERVISTA AL DIRETTORE DEL CENTRO TECNOLOGIA AVANZATA

Articoli correlati
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Pnrr: con PRP@CERIC nuova infrastruttura di ricerca per studiare agenti patogeni
Un'infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. Questo è l'obiettivo del progetto PRP@CERIC, finanziato con 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Creato ceppo Covid letale all’80% nei topi, la condanna della scienza
Un gruppo di ricercatori americani ha creato un nuovo ceppo Covid mortale all'80% nei topi. La comunità scientifica sostiene che si sta «giocando con il fuoco»
Il cerotto intelligente: lo applichi sulla pelle e ti “dice” come stai
I ricercatori dell’Università di Chicago: «Il nostro dispositivo è dotato di un chip che, imitando il cervello umano, è in grado di raccogliere dati da più biosensori e trarre conclusioni sulla salute di una persona». In futuro potrebbe essere utilizzato anche per inviare avvisi a pazienti e medici in caso di necessità
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Politica

Liste di attesa addio? La risposta del Consiglio dei Ministri in due provvedimenti

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro della salute, Orazio Schillaci, ha approvato due provvedimenti, un decreto-legge e un disegno di legge, che i...
Salute

Tumore del polmone: per osimertinib e durvalumab ottimi risultati negli studi LAURA e ADRIATIC al Congresso ASCO

Nello studio LAURA osimertinib ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte dell’84% nel tumore del polmone non a piccole cellule di Stadio III. Nello studio ADRIATIC, invece, du...