In questi giorni di emergenza di coronavirus, la Segreteria Regionale FSI-USAE del Friuli Venezia Giulia ha seguito con particolare attenzione il susseguirsi delle notizie ed ha veicolato le comunicazioni degli enti istituzionalmente preposti verso i cittadini ed i colleghi della sanità. Le ore straordinarie, i richiami in servizio, i turni massacranti, le pronte disponibilità, […]
In questi giorni di emergenza di coronavirus, la Segreteria Regionale FSI-USAE del Friuli Venezia Giulia ha seguito con particolare attenzione il susseguirsi delle notizie ed ha veicolato le comunicazioni degli enti istituzionalmente preposti verso i cittadini ed i colleghi della sanità.
Le ore straordinarie, i richiami in servizio, i turni massacranti, le pronte disponibilità, sono diventate un mezzo per la tenuta del sistema sanitario regionale che comporta privazioni per la normale vita degli operatori addetti.
Insomma dice Adamo Bonazzi: ”L’attuale situazione di emergenza provocata da COVID-19 sta mettendo a dura prova i lavoratori della sanità pubblica che, con grande spirito di abnegazione e di dedizione, sono in prima linea a gestire tutte le attività in modo da poter fornir sempre una risposta efficiente ed efficace al cittadino. Ma questi professionisti sono stanchi, delusi e vanno motivati. Anche perché, con le nuove direttive, risultano essere esposti al contagio di persone infette ma non segnalate solo perché non verranno mai controllate con l’apposito tampone. Direttiva questa che, ovviamente, evita di aumentare il numero dei contagiati ufficiale ma evita anche e soprattutto di dover mettere in isolamento il personale (che ovviamente risulterebbe difficilmente sostituibile). Una situazione che in condizione normale sarebbe – per ogni datore di lavoro – non solo deprecabile ma addirittura sanzionabile.”
Insomma, mentre il carico di lavoro ed il rischio aumentano in modo esponenziale, paradossalmente, il numero degli addetti e le soddisfazioni economiche degli stessi diminuiscono in continuazione. Ed in più ora si prevedono l’allargamento dei posti letto di terapia intensiva e il raddoppio dei posti letto di semi intensiva.
FSI-USAE ha quindi richiesto al Presidente e all’Assessore l’immediata assunzione del personale sanitario necessario con le graduatorie esistenti e l’immediata messa in campo di nuovi concorsi, in deroga ad ogni blocco. Ma anche uno specifico stanziamento da destinare al pagamento delle ore di straordinario: sia per quelle già erogate e non ancora pagate che di quelle che, inevitabilmente, da ora e sino alle nuove assunzioni si renderanno necessarie.
Inoltre, poiché i recenti decreti varati dal governo con la chiusura delle scuole quale misura di contenimento del virus, ha creato e crea ulteriori difficoltà alle famiglie dei lavoratori del servizio sanitario regionale, FSI USAE ha chiesto anche delle altre misure straordinarie ed urgenti per la concessione di benefici (welfare) assistenziali quali bonus baby sitter, copertura economica piena dei congedi parentali e l’istituzione di un apposito permesso di assenza provvisoria determinazione per motivi inerenti all’emergenza COVID-19.
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