Il contributo del Presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica Alessandro Vergallo
La pandemia da Covid-19, tutt’altro che superata, ha evidenziato quanto la politica di governo del SSN abbia ignorato tutto ciò che da anni l’AAROI-EMAC denuncia nel merito del sottofinanziamento del SSN, della mancata programmazione, dell’incapacità di pianificazione, delle penalizzazioni di ogni genere intraprese a danno del personale sanitario, medici in primis.
I tragici eventi degli ultimi mesi hanno portato alla ribalta l’inadeguatezza di un sistema che soltanto grazie ai professionisti che vi lavorano, in primis gli Anestesisti Rianimatori ed i Medici di Emergenza-Urgenza, i più coinvolti nella lotta contro la pandemia COVID-19, è riuscito a far fronte ad una situazione mai vista finora.
La politica non può più rinviare l’adozione urgentissima di provvedimenti che rimedino al più presto allo sfacelo in cui essa stessa, negli anni, ha ridotto la Sanità italiana, e a tal fine è essenziale un confronto costruttivo con le Organizzazioni Sindacali rappresentative dei lavoratori che ogni giorno sono sul campo, affinché gli “Eroi” di oggi non continuino ad esserne le vittime.
L’AAROI-EMAC, pur apprezzando gli investimenti previsti in sanità negli ultimi decreti, sottolinea che senza pianificazione, programmazione, organizzazione, essi rischiano di rimanere sulla carta. Per fare un esempio concreto, l’aumento di posti letto di terapia intensiva, così come previsto nel Decreto Rilancio, è davvero realizzabile? Fermo restando che l’Anestesista Rianimatore è l’unico Medico specialista in grado di garantire le cure intensive, come si pensa di gestire tanti posti letto di fronte ad una carenza cronica di questi Specialisti, oltre che di Infermieri specificatamente formati?
L’AAROI-EMAC, insieme alla SIAARTI, nei giorni più difficili della pandemia, ha lanciato un appello alle Istituzioni, indicandovi sia quanti posti letto di terapia intensiva stabilizzare, sia le più attuabili ed appropriate soluzioni per far fronte, nell’immediato, all’aumentato fabbisogno di Anestesisti Rianimatori, tra cui l’arruolamento in servizio del quarto e quinto anno dei Medici in Formazione Specialistica, e chiedendo, in una prospettiva a breve-medio termine, l’incremento fino a 2000/2500 delle Borse di Studio indirizzate alle Scuole di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore.
Ma la politica dovrà anche comprendere che senza il riconoscimento di lavoro usurante, e senza un’adeguata valorizzazione anche stipendiale dei medici in prima linea negli ospedali, né i Reparti di Anestesia e Rianimazione né quelli di Pronto Soccorso, che tra tutti sono di gran lunga i più penalizzati per le prospettive di carriera, potranno essere sufficientemente attrattivi per i neolaureati in Medicina e Chirurgia intenzionati ad intraprendere la professione ospedaliera. Anche in tale prospettiva torniamo a chiedere la riapertura immediata del confronto per il rinnovo del nostro CCNL, già scaduto da oltre un anno.
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