Dalla Redazione 20 Maggio 2020 17:48

Vicario (FNOPO): «Meno ospedalizzazione, più servizi territoriali e continuità assistenziale»

L’epidemia da Coronavirus ha messo in luce le disfunzioni e le falle di uno dei migliori servizi sanitari esistenti al mondo, per il quale però negli ultimi decenni si è investito poco e tagliato molto. L’emergenza COVID-19 ha insegnato, quindi, che è finito il tempo delle attese per rivedere i modelli organizzativi territoriali e ospedalieri, […]

di Maria Vicario, Presidente FNOPO

L’epidemia da Coronavirus ha messo in luce le disfunzioni e le falle di uno dei migliori servizi sanitari esistenti al mondo, per il quale però negli ultimi decenni si è investito poco e tagliato molto. L’emergenza COVID-19 ha insegnato, quindi, che è finito il tempo delle attese per rivedere i modelli organizzativi territoriali e ospedalieri, rinforzare la rete dei servizi territoriali, promuovere la continuità assistenziale e ridurre alle effettive esigenze per il ricorso all’ospedalizzazione.

La FNOPO (Federazione Nazionale degli Ordini della professione di ostetrica) chiede la definizione del reale fabbisogno di ostetriche da impiegare nei SSN e SSR per l’applicazione, a livello ospedaliero, delle Linee di indirizzo per la definizione e l’organizzazione dell’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO) emanate dal Ministero della Salute già nel 2017. A livello territoriale per gli attuali e futuri bisogni delle donne/coppie la FNOPO sollecita la politica affinché venga applicato, in modo capillare, il modello di ostetricia di famiglia e di comunità già previsto da alcuni SSR e per il quale è stato anche definito un percorso di specializzazione.

Inoltre, l’acceso al punto nascita con pre-triage e conseguente separazione dei percorsi (COVID positivo o sporco e pulito o Covid-free), che si è dovuto realizzare nell’attuale emergenza Covid-19, deve essere strutturalmente mantenuto affinché l’ospedale continui a essere il luogo più sicuro dove scegliere di partorire. Le ostetriche hanno continuato a stare sul campo con grande resilienza accanto alle donne che nonostante la pandemia hanno affrontato il parto, hanno dimostrato una notevole capacità di riorganizzare il loro modo di dare assistenza alla donna in tutto il percorso perinatale attraverso corsi di accompagnamento alla nascita a distanza, attivando linee telefoniche dedicate, dunque garantendo la loro vicinanza alla donna anche con la tecnologia. Le ostetriche hanno tutelato le mamme e i loro bambini rispettando, e facendo rispettare, le procedure di prevenzione del rischio di contagio attraverso l’adozione di sistemi di protezione individuali per la donna, il partner e sé stessa.

 

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